Finalmente posto le recensioni dell'ultimo capitolo della "Daniel Vartanian Trilogy", la
spettacolare trilogia romantic-suspence di un'autrice semplicemente divina,
Karen Rose.
Il
terzo e ultimo capitolo si chiama "Uccidi per me" ("Kill for
me") e assolutamente non ha deluso le mie aspettative (altissime), anzi!
Qui sotto c’è lo schema della trilogia, cliccando sui nomi dei primi due
romanzi potete leggere le rispettive recensioni. Vi consiglio vivamente di
leggere i tutti i volumi, sia perché così capirete meglio la trama, già di per sé
piuttosto ingarbugliata, sia perché sono davvero belli e val la pena leggerli
tutti! Inoltre come sapete la Leggere Editore ha prezzi molto bassi: questi,
per esempio, costano 10 euro l’uno e on-line sono sempre col 15% di sconto!
Ma
bando alle ciance e… Buona lettura!
Daniel
Vartanian Trilogy:
Autore:
Karen Rose
Edito: Leggereditore
Collana:
Narrativa
Prezzo:10.00
€
Uscita:
26 aprile 2012
Genere:
Narrativa, Thriller
Pagine:
544
Una
ragazza di appena sedici anni fugge di casa per incontrare un ragazzo
conosciuto via chat. Poi, solo il silenzio. Sei mesi dopo la cittadina di
Dutton è in preda al caos. Cinque adolescenti hanno perso la vita in
circostanze misteriose. E l’unica sopravvissuta sa che è meglio tacere. Presto
troverà una coppia disposta ad ascoltarla, che non si fermerà fino a vederci
chiaro. Luke Papadopoulos conosce bene le insidie della rete, sa cosa si
nasconde dietro profili verosimili costruiti per raggirare innocenti ragazzine.
Susannah Vartanian è stata costretta a tornare a Dutton, e non potrà fare a
meno di ricordare ciò che ha provato a dimenticare per anni. Insieme si
troveranno a mettere sotto accusa un’intera comunità, un paese che si regge
sulla menzogna e sul crimine, sui silenzi complici e sul potere di segreti
troppo a lungo taciuti.
*Le mie recensioni*
Avendo
letto e apprezzato sia Muori per me (Leggere Editore, 2010), sia Grida per me
(Leggere Editore, 2011), rispettivamente primo e secondo capitolo della
trilogia “Daniel Vartanian” della scrittrice statunitense Karen Rose, certo non
potevo perdermi il terzo e ultimo capitolo, Uccidi per me, pubblicato di
recente dalla stessa casa editrice.
L’attesa
non è stata vana, e la Rose non ha deluso le aspettative dei suoi fans,
soprattutto quelli tradizionalmente votati al thriller: infatti, pur
appartenendo anche questo romanzo a quel genere ibrido recentemente denominato
“romantic suspance” – un mix cioè tra passione, romanticismo, azione e mistero
– l’autrice ha deciso di marginalizzare ulteriormente la componente romantica
per concentrarsi su intrighi originali, a tratti agghiaccianti, la cui
evoluzione nell’impianto narrativo si caratterizza per i continui colpi di
scena, quasi uno per ogni fine capitolo, come nella migliore tradizione
giallistica, così che il lettore non può fare a meno di leggere oltre. Anche
in Uccidi per me, come nei capitoli precedenti, è presente una buona dose di
sensualità; una terza, nuova coppia delizierà i lettori più romantici con una
liaison affatto scontata, ma l’amore resterà sempre sullo sfondo: quello che
conta sono sentimenti come il rancore, l’odio, la vendetta e una malvagità che
vince finanche il tempo, trasmettendosi di generazione in generazione fino
all’inevitabile resa dei conti. È
questa una delle caratteristiche principali non solo di questo romanzo, ma
dell’intera trilogia: la continua alternanza tra passato e presente permette
alla Rose di imbastire una trama organica e credibile, dalle diramazioni
impensabili; l’odio, in questa saga, è un seme che se trova terreno fertile
germoglia e prolifica per generazioni, facendo vittime innocenti e creando
sempre nuovi carnefici.
È
proprio su questa specie di ciclicità del male che punta l’autrice per
destabilizzare il lettore con storie completamente nuove di libro in libro. Ci
riesce in maniera magistrale, perché pur conservando un filo conduttore ben
saldo che le lega le une alle altre in un rapporto d’implicita
consequenzialità, le vicende narrate in ciascun romanzo sono storie
autoconclusive, con una propria intrinseca morale e significati nascosti che si
sommano fino a formare l’agghiacciante verità finale... (continua a leggere su La bottega di Hamlin)
***
Con
“Uccidi per me” si chiude una delle serie più riuscite di Karen Rose, la
trilogia “Daniel Vartanian”, che prende il nome da uno dei protagonisti.
L’agente Vartanian, tuttavia, ha un ruolo centrale solo nel secondo capitolo,
“Grida per me” (2011), mentre nel primo, “Muori per me” (2010), e in questo terzo
capitolo la sua figura ricopre un ruolo marginale, soprattutto per quanto
riguarda l’azione effettiva, dal momento che il suo nome ritorna spessissimo
nelle intricate vicende che vedono protagonista assoluto Luke Papadopoulos, il
suo migliore amico, e Susannah Vartanian, la sorella alla quale è legato da un
rapporto complicato. Per
chi non ha letto i capitoli precedenti, la lettura di questo romanzo all’inizio
potrebbe rivelarsi un po’ ostica – moltissimi sono infatti i personaggi
secondari che interagiscono a più livelli, tessendo una trama decisamente
intricata –, ma già dopo la prima cinquantina di pagine il lettore avrà chiari
tutti quei retroscena che emergono dal passato e condizionano fortemente le
vicende del presente. Questa trilogia, infatti, è un’opera dietro la quale è
visibile un immenso, organico disegno che oscilla come un’altalena tra passato
e presente, scavando nella vita dei personaggi per disseppellire segreti
torbidi, crimini efferati e una malvagità così radicata da impregnare di sé tutti
e tre i romanzi, che pure vengono in qualche modo addolciti dalla componente
“romance”, ossia la storia d’amore che percorre l’intera narrazione rimanendo
sempre sullo sfondo, componente gradevole ma non indispensabile... (continua a leggere su SoloLibri)
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