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mercoledì 29 febbraio 2012

30 giorni di libri. Giorno 3: Il tuo personaggio preferito di un libro che hai letto

Cari amici, ho deciso di iniziare anch'io un giochino divertentissimo dedicato agli amanti dei libri che ho trovato su Facebook, che si chiama 30 giorni di libri.

Regole:
Su questa Pagina FB ci sono 30 domande sui libri, una per ogni giorno del mese.
Per partecipare bisogna postare giornalmente la risposta sulla propria bacheca, infine taggare la pagina facebook che ha creato il gioco. 
Potete partecipare anche voi, che aspettate?
  




Domanda 3: Il tuo personaggio preferito di un libro che hai letto.

Diciamo che avendo letto moltissimi libri, i personaggi che ho amato - ma anche quelli che ho odiato! - in cui mi sono immedesimata, che mi hanno fatta ridere e piangere, che mi hanno emozionata, sono davvero moltissimi... 
Però al momento me ne viene in mente solo uno: la mitica Angie, protagonista femminile di "Chi non muore", splendido thriller del bolognese Gianluca Morozzi. Qui trovate la mia recensione.
Che dire di lei? Ecco come l'ho descritta, è assolutamente FANTASTICA, l'amica che tutti vorremmo avere!

"Chi non muore"
Guanda 2011
"Non affezionarsi al personaggio ironico, pasticcione e temerario di Angie sia pressoché impossibile, e sfido qualsiasi lettore a dire il contrario. 
La cosa più bella, più riuscita e funzionante di questo ottimo romanzo, infatti, è proprio lei, la ventenne che tutti vorremmo avere per amica: simpaticamente convinta di se stessa e dei propri mezzi, spontanea, comicamente arguta e critica nei confronti del mondo che la circonda, buffa ed energica, piena di una vitalità contagiosa, a mio avviso – e non credo di esagerare – Angie è uno dei personaggi femminili più riusciti della letteratura italiana contemporanea. Il fatto che poi questa caratterizzazione così credibile sia frutto di una penna maschile, è ancor più straordinario."

venerdì 24 febbraio 2012

"Lettere a te", Samuele Edizioni... la mia ultima pubblicazione!

Lettere - a Te
Autori vari
Collana: Fuori collana
Samuele Edizioni
ISBN: 978-88-96526-20-0
Pagine: 80
Prezzo: 9 euro
Prefazione di: Guido Cupani, Federico Rossignoli
Uscita: febbraio 2012



Appena uscito per la Samuele Edizioni, “Lettere – a Te” è un libro che raccoglie lettere d'amore, d'amicizia e d'affetto, curato da Guido Cupani e Federico Rossignoli. Una raccolta di lettere inviate e ricevute in tutta Italia, per scoprire storie, pensieri, amori, abbandoni, ricordi.
Tre di esse, manco a dirlo, sono della sottoscritta :-)!
Ve lo consiglio perché è una lettura lieve, piacevole, a tratti ironica e a tratti commovente; vi lascio una piccola chicca, l’inizio di una delle mie lettere. Se vi va ditemi cosa ne pensate, mi farebbe molto piacere!


"Oggi ti ho incontrato. Vi ho incontrati, per essere più precisa. Avrei voluto ignorarla, escluderla dal mio campo visivo, ma era impossibile. Stavate troppo vicini. Abbracciati, avvinghiati, mano nella mano. Giuro che non si capiva dove finivi tu e dove iniziava lei.
In fondo è normale, per due novelli innamorati.
Quello che non è normale è il mondo in cui mi hai guardata, l’assoluta normalità con cui mi hai salutata, mi hai presentata a lei, mi hai baciata sulle guance con affetto, quasi con tenerezza. È stato allora che ho capito di averti perso per sempre. Me ne stavo lì, di fronte a voi, le mani sudate e il cuore che faceva tum-tum nelle orecchie. Un ronzio fastidioso, la vista appannata, m’impedivano di seguire di discorsi che facevi, sentivo le parole ma non ne capivo il significato.
Poi te ne sei andato. Mi hai stretto la mano qualche secondo più del dovuto, e anche senza parole ho capito quello che volevi dirmi. È stato sempre così tra noi, non c’è mai stato un reale bisogno di parole. Per noi parlavano gli sguardi, i sorrisi, gli abbracci più o meno forti.
La tua stretta voleva dirmi“coraggio, ce la farai”. Sei forte, non mollare, prima o poi mi dimenticherai e troverai un uomo che ti merita davvero. Voleva dirmi ti voglio bene, ma non ti amo più. Perdonami, se ci riesci.
Se possibile, la tua stretta mi ha spezzato il cuore più di quell’addio crudele e improvviso come una pugnalata alle spalle. Cosa mi rimane, ora che non riesco nemmeno più a odiarti?"

"Non ti addormentare" - S. J. Watson

NON TI ADDORMENTARE
S. J. Watson
Collana Narrativa
Rilegatura: rilegato con sovraccoperta
Formato: 13x21 cm
Pagine: 420
Pubblicazione: gennaio 2012
ISBN: 978-88-566-1798-6
Prezzo: € 19,00


Ogni mattina Christine si sveglia senza ricordi. 
Non sa a chi appartenga la casa in cui si trova, l’uomo che le dorme accanto le è totalmente estraneo, e anche il suo viso, riflesso nello specchio del bagno, le sembra molto meno giovane di quanto secondo lei dovrebbe essere. È Ben, suo marito, a darle quotidianamente le coordinate della sua vita, a spiegarle chi è lui, chi è lei, e che cosa le è successo anni prima, un incidente che ha modificato radicalmente la sua esistenza, privandola dei ricordi e costringendola a ricominciare ogni giorno un difficile apprendimento. 
Copertina originale
Ma Ben le dice tutto? E se è così, perché non le ha parlato del dottor Nash, un giovane neuropsichiatra deciso a studiare il suo caso, con cui Christine si incontra di tanto in tanto e che la spinge a tenere un diario? E perché su una pagina di questo diario Christine ha scritto “non fidarti di Ben”? Giorno dopo giorno, con l’aiuto del dottor Nash, lampi di memoria attraversano la mente di Christine, tessere baluginanti di un mosaico che fatica a ricomporsi nella sua interezza e che, con il passare del tempo, le sembra sempre più minaccioso e inquietante. Finché dal passato emergerà il vero pericolo, quello che, senza che lei ne sia consapevole, si è appropriato della sua vita. Uno straordinario romanzo, teso e appassionante, una storia che non dà tregua e che mette in discussione l’idea stessa di realtà.



*le mie Recensioni*

Non ti addormentare, di S.J. Watson, edito in Italia da Piemme, è ben più di un semplice thriller: è un romanzo fortemente psicologico, quasi cerebrale, incentrato sul mondo interiore di una donna, Christine, affetta da una curiosa forma di amnesia. Poca azione, dunque – se non sul finale, quando gli eventi precipitano e il lettore viene a conoscenza di un’incredibile, inimmaginabile verità –, ma tanta inquietudine. È proprio questo, a mio avviso, il maggior pregio del libro, nonché la rara abilità di un autore, Watson, al suo esordio sia in Italia che all’estero: leggendo Non ti addormentare si viene immediatamente catturati dall’atmosfera ambigua e inquietante che pervade la narrazione; gli stati d’animo di Christine, che scrive in prima persona un diario, diventano presto anche gli stati d’animo del lettore, che condivide empaticamente l’ansia della donna, i suoi timori, la disperata ricerca di una verità che puntualmente sfugge ogni qualvolta si è vicini ad afferrarla. Cupo, intenso, doloroso e inaspettatamente credibile, questo romanzo riporta alla mente un intero filone di film dedicati alla memoria, ispirati a questa straordinaria capacità umana la cui importanza talvolta passa in secondo piano, perché i ricordi sono qualcosa che diamo per scontato, di cui non ci accorgiamo neanche. Film indimenticabili come Memento, Se mi lasci ti cancello (orribile trasposizione del titolo originale Eternal Sunshine of the Spotless Mind, ispirato ai celebri versi di Alexander Pope) e la commedia 50 volte il primo bacio, solo apparentemente più leggera e divertente: tutti questi film hollywoodiani propongono una riflessione sul meccanismo della memoria, incentrati come sono sull’importanza dei ricordi nell’esistenza degli uomini... (continua a leggere su Sul Romanzo)

Cosa saremmo noi esseri umani, senza la memoria? E cos’è in fondo la nostra stessa esistenza, se non un insieme di ricordi? 
Sono queste le domande che il lettore si pone leggendo Non ti addormentare, romanzo edito da Piemme, che ci offre anche le risposte: senza memoria un uomo non ha passato e spesso nemmeno futuro, senza memoria tutto ciò che abbiamo fatto e detto è come se non fosse mai esistito, esiste solo il presente, e il presente il più delle volte non basta. Il presente dovrebbe essere l’accumulo e il risultato di ciò che siamo stati, di ciò che abbiamo appreso, fatto e trasmesso agli altri: rapporti umani, sentimenti, lotte, conquiste, dolori e tutto ciò che rende la vita degna di essere vissuta. Se ogni giorno ci svegliassimo senza ricordare nulla, se ogni notte il sonno cancellasse i dati presenti nel nostro cervello, impedendo l’accumulo dei ricordi, la nostra vita non sarebbe dissimile da quella di un infermo incapace di badare a se stesso e di fare progetti per il futuro. È questa la sensazione che Christine prova ogni mattina, quando si desta in un letto sconosciuto, con un uomo mai visto prima, in una casa estranea e ostile. Quando poi si guarda allo specchio, lo shock è anche peggiore: il suo riflesso è quello di una donna più anziana di quanto lei ricordi di essere, i lineamenti stravolti dall’angoscia e dall’incredulità. Ogni mattina Ben le spiega di essere suo marito, che sono sposati da molti anni e che Christine si trova in quello stato dopo essere stata vittima di un terribile incidente che l’ha privata della memoria. Non solo: Christine ogni notte dimentica ciò che è fatto il giorno precedente, ogni mattina la sua mente è una tabula rasa che ha bisogno di riapprendere da zero le coordinate della sua vita. 
Riluttante a fidarsi di chiunque, compreso un marito la cui figura non le è nemmeno vagamente familiare, Christine scopre di essere in cura dal giovane dottor Nash, che cerca di aiutarla a recuperare la memoria all’insaputa di Ben... (continua a leggere su La bottega di Hamlin)

lunedì 20 febbraio 2012

Un "pezzettino" di me!

Avete mai la sensazione che il tempo vi sfugga di mano? 
Che i giorni, i mesi, le ore, siano al tempo stesso troppi e troppo pochi, lunghi eppure così veloci da passare... Non so, è che vorrei fare - e faccio! - mille cose, vedere mille persone, leggere migliaia di libri e scriverne altrettanti, ma nel frattempo c'è anche da lavorare, mettere da parte i soldi per il mio "grande progetto" che spero parta entro la fine dell'anno, portare avanti una vita sociale sempre più incasinata e poi lavare e stirare, cucinare, pulire ecc., insomma, mandare avanti anche la vita quotidiana! In tutto questo casino di cose da fare, a cui pensare, certe volte mi sembra di perdere di vista qualcosa... qualcosa che conta, qualcosa d'importante. 
A volte penso che dovrei semplicemente fermarmi e fare il punto della situazione, ma non ci riesco. 
C'è questa cosa dentro di me - uno stato d'animo? - che mi spinge ad andare avanti ostinatamente e tenacemente come un mulo, senza alzare lo sguardo, senza più pensare alle conseguenze... è che io non voglio perdermi più niente della vita. NIENTE
Ho già perso troppo, in parte per colpa mia, e ho come quest'ansia di vivere che non mi dà tregua, che non mi lascia respirare, e a volte vorrei solo fermarmi, ecco. Ma poi penso che il tempo perduto non si recupera più, che finanche i secondi sono preziosi, granelli di sabbia che ci scivolano dalle dita e in un paio di minuti ci troviamo a mani vuote, e questa cosa mi fa prendere male... Vi capita mai? Domani è lunedì, si torna a lavoro e non mi dispiace nemmeno tanto: per lo stesso discorso fatto finora, devo ammettere che amo i lunedì, mi piace la mia routine, mi piace il lavoro che faccio; sono indubbiamente fortunata, ma non solo, tutto ciò che ho me lo sono sudata, e questo non fa che renderlo infinitamente più prezioso. 
Mi aspettano due mesi parecchio duri, lavorativamente parlando, ma so come consolarmi: ho già fatto il biglietto per un prossimo viaggetto :-)!!! Viaggiare mi fa sentire VIVA come poche altre cose, sto sempre lì a spulciare il sito Ryan Air, nulla mi dà più gioia che prenotare un volo... Buonanotte a tutti, cari amici che mi seguite, spero di non aver vaneggiato troppo, è solo che stasera mi andava di scrivere un po' di me :-)!

"Sorella" - Rosamund Lupton

Sorella
Rosamund Lupton
Collana: NeroGiano
Genere: Thriller, giallo
ISBN: 978-88-625-1102-5
Pagine: 384
Prezzo: 17,50 euro





Cinque anni separano Beatrice Hemming, la primogenita, da Tess, sua sorella. Cinque anni segnati dalla condivisione di un lutto incancellabile – la morte di Leo, il fratellino portato via da una malattia genetica – e da un abisso di forme di vita, personalità e aspetto fisico tra le due sorelle. Account director in un’agenzia newyorchese, con elegante appartamento nella Grande Mela, Bea è sempre stata la sorella matura e importante, la maggiore capace di sgridare la sorellina minore capricciosa e irresponsabile e di condurla puntualmente sulla retta via. Tess, invece, è sempre stata una bellissima, impulsiva, solare creatura. Una ragazza impaziente di vivere che, in nome dei suoi sentimenti, non ha esitato un solo istante ad avventurarsi in una relazione clandestina con uno dei suoi tutor al college d’arte londinese in cui studia, un professore, per giunta, che ha quindici anni piú di lei ed è sposato da tempo. Quando apprende, perciò, dalla madre che Tess è irrintracciabile al lavoro e a casa da ben quattro giorni, Bea prende il primo volo per Londra, ma non si angustia piú di tanto. 
Certo, sua sorella è incinta e il tutor, il padre del nascituro, si è chiuso in un ipocrita «riserbo», tuttavia Bea sa che Tess non è una ragazza cosí avventata da mettere a repentaglio la sua vita e quella del suo bambino. È soltanto una giovane donna allegra, passionale e indipendente, e si sarà probabilmente presa una settimana tutta per sé. Qualche giorno dopo che ha messo piede a Londra, una terribile notizia raggiunge, però, Bea. La polizia la informa di aver rinvenuto il cadavere di Tess a Hyde Park, in una casupola di epoca vittoriana seminascosta tra la vegetazione. Le maniche del cappotto intrise di sangue, i numerosi tagli sull’interno delle braccia, indicano per gli inquirenti una sola possibile conclusione: la ragazza si è suicidata ed è morta per dissanguamento. 
Bea si costringe al doloroso rito del riconoscimento, straziata dalla intatta bellezza della sorella, pallida e immobile nella morte come un’eroina offesa. Tuttavia, non crede un solo istante alla tesi del suicidio. Impossibile, per lei, che Tess, una ragazza che non è mai stata tragica,o passiva, o vittima, si sia uccisa. Decide per questo di trasferirsi nell’appartamento della sorella e di indagare sulla sua vita privata. Là, in quell’alloggio malandato, con una vecchia vasca da bagno di smalto sbreccato e macchie di ruggine e muffa intorno ai rubinetti, Bea scopre che Tess aveva preparato per il suo bambino vestitini da neonato di grande lusso che non poteva nemmeno lontanamente permettersi; che la finestra della camera ha un vetro rotto; che sua sorella riceveva da tempo minacciose telefonate anonime… Romanzo che ha ottenuto al suo apparire uno straordinario successo di pubblico e di critica in Inghilterra e negli Stati Uniti, Sorella mostra come la grande narrativa si manifesti oggi anche, e forse soprattutto, nella forma del mystery, del thriller e del romanzo criminale.

«La Lupton è bravissima a imbrogliare le carte e geniale nel regalarci un finale sbalorditivo. Nel 2011 è uscito in Inghilterra il suo secondo romanzo, Afterwards. Vogliamo scommettere: sarà un altro grande libro».
Giovanni Pacchiano

«Un thriller straordinario… che, in una tranquilla atmosfera familiare, 
assesta un colpo tremendo».
Guardian

«Una storia perfettamente riuscita dalla prima all’ultima pagina, in cui la suspense regna sovrana. Ma soprattutto un romanzo di enorme intensità emotiva... 
Scritto con la potenza e l’eleganza di una giovane Daphne du Maurier… 
annuncia un nuovo, autentico talento».
Daily Mail

«Quando credi che la storia stia giungendo a una tranquilla e definitiva conclusione, arriva la sorpresa finale ad avvinghiarti lo stomaco».
Radio Times

«Mystery? Thriller psicologico? Sí, tutto questo, ma anche molto di piú. Il genere conta ben poco di fronte al fatto che il notevole romanzo della Lupton è un lavoro magistrale, superlativo, che avvince i lettori dalla prima all’ultima pagina».
Booklist


*Le mie recensioni*


"Sorella", dell’esordiente Rosamund Lupton, può essere definito un giallo, ma in realtà è molto di più: è un romanzo triste e introspettivo, delicato e al tempo stesso forte, quasi crudele nell’impietosa descrizione del male che ci offre. Beatrice e Tess Hamming sono sorelle, ma non potrebbero essere più diverse. Beatrice è la maggiore, vive ha New York, ha un lavoro fisso e un fidanzato noioso ma affidabile; la sua concretezza, il suo senso del dovere, stridono fortemente con il carattere di Tess, ventenne impulsiva e creativa, che frequenta l’università e ama a tal punto la vita da accettarla come un dono anche quando scopre di essere incinta del proprio tutor, quarantenne sposato che rifiuta di riconoscere il bambino. Un giorno Beatrice riceve una telefonata da oltreoceano: è sua madre, che le comunica che Tess è scomparsa senza lasciare tracce. Così Beatrice prende il primo volo per Londra e si mette alla ricerca di quella sorella così diversa eppure così amata, che mai sarebbe scappata senza avvisarla, e soprattutto mai avrebbe messo a repentaglio la vita del bambino che porta in grembo, ormai sul punto di nascere... (continua a leggere su La bottega di Hamlin)

Copertina originale
Ho desiderato leggere “Sorella” di Rosamund Lupton, edito da Giano, fin dalla prima volta che l’ho visto in libreria. Sarà la copertina, semplice e malinconica, sarà la trama – estremamente accattivante, così dissimile da quelle dei thriller cui siamo abituati – oppure il nome della casa editrice, Giano appunto, da sempre sinonimo di qualità. 
E questo romanzo non delude affatto le aspettative: pervaso dalla prima all’ultima pagina da una sottile inquietudine che la Lupton riesce a trasmettere magistralmente al lettore, “Sorella” si snoda malinconico e ambiguo fino ai colpi di scena finali, tristi e imprevedibili.
Proprio la tristezza costituisce il leitmotiv di un romanzo che come pochi riesce a trascinare il lettore in una dimensione diversa, quella della protagonista, il cui vissuto riesce a raggiungere empaticamente chi legge, che non tarda a condividerne le emozioni, la paura, il bisogno di conoscere la verità... (continua a leggere su SoloLibri)

domenica 19 febbraio 2012

"Finché vita non ci separi" - Julia Crouch

Finché vita non ci separi
Collana: Narratori Moderni
Traduzione dall'inglese di G. Pannofino
Pagine: 392
Prezzo: € 18.60
ISBN: 978881168659-0





Se nel cuore della notte ti telefonasse la tua più cara amica in lacrime, chiedendo aiuto, tu la accoglieresti nella tua casa?

È uno sbaglio, Rose lo sa. Ma non può rifiutare. 
Lei e Polly sono amiche di sangue, quasi sorelle. Le loro vite sono ormai divise, ma le loro anime sono indissolubilmente unite. 
Unite per sempre, da un segreto e un silenzio. La telefonata è giunta all'improvviso. Polly, un'ex cantante ribelle, è disperata, ha bisogno di ospitalità. Rose è l'unica in grado di aiutarla. 
È sempre stato così, fin da piccole. Ma quando si presenta alla porta del cottage, è da subito evidente che Polly non è quello che sembra. Dimostra fin troppo interesse per i vestiti di Rose. Per la sua casa. Le sue figlie. Suo marito. Rose inizia a sospettare che lo scopo di Polly non sia solo quello di essere consolata. Strani incidenti si susseguono. 
Il vecchio gatto di casa scompare, la figlia piccola di Rose si salva per un soffio da un avvelenamento. Giorno dopo giorno l'inquietudine di Rose cresce, ma nessuno la aiuta, nessuno le crede, nemmeno Gareth, suo marito. Finché una cosa non appare chiara: una volta che Polly è entrata, sarà molto difficile farla andare via. 
Il castello di certezze di Rose e la sua stessa vita sono in pericolo, ma lei non ha nessuna intenzione di farsele strappare tanto facilmente. 
Anche a costo di far riemergere la parte più oscura di sé, la parte che da anni nasconde dietro la facciata di madre perfetta e moglie esemplare…

*Le mie recensioni*

Rose e Polly sono amiche fin da quando erano bambine. Condividono un’infanzia infelice, un’adolescenza ribelle e una giovinezza londinese vissuta pericolosamente, un periodo cupo e trasgressivo caratterizzato da festini, uso massiccio di droghe e un paio d’inconfessabili segreti tutelati da un solenne giuramento. Polly è stata una cantante rock di discreta fama, ma anche una tossicomane a costante rischio di overdose, mentre Rose, più tranquilla e saggia, ma incline a lasciarsi trascinare dalle stravaganze dell’amica, ha studiato per diventare insegnante: sorelle non di sangue ma di vita, le due vengono separate dalla vita stessa quando Polly sposa l’affascinante Christos, artista eclettico e scostante, e si trasferisce con lui in Grecia, mentre Rose rimane in Inghilterra per sposare il miglior amico di lui, Garreth, con cui mette su famiglia e va a vivere un’idilliaca dimora di campagna.
La vita sembra essersi finalmente incanalata sui binari giusti, quando giunge improvvisa la notizia della morte di Christos. Può Rose rifiutarsi di aiutare la sua vecchia amica, rimasta vedova, e i suoi due figli? La donna in cuor suo sa di sbagliare, ma sa anche che se non aiuterà Polly il senso di colpa la perseguiterà per sempre. A legare le due donne, in realtà, più che un’amicizia è un legame d’altro genere, un sentimento morboso e intricato che si nutre di colpa, sospetto, segreti, invidia, bugie e risentimento; al posto di un affetto spontaneo, c’è l’ossessione di un rapporto malato tra due persone fondamentalmente fragili e immature, psicologicamente labili… (continua a leggere su La Bottega di Hamlin)

“Finché vita non ci separi” di Julia Crouch, edito da Garzanti nel 2012, è un romanzo intenso, inquietante perché credibile, interamente fondato com’è sulle nostre paure più ataviche e su comportamenti che ognuno di noi ha – o ha avuto – almeno una volta nella vita.
Leggendo questo romanzo, oltre a provare un crescente coinvolgimento emotivo nelle vicende della protagonista, arrivando addirittura a condividerne gli stati d’animo (segnale evidente, questo, dell’estrema bravura della scrittrice), mi sono convinta che la Crouch non intendeva soltanto scrivere un buon thriller che sconvolgesse i lettori e li portasse a sfogliare una pagina dopo l’altra senza riuscire a smettere di leggere; a mio parere l’autrice voleva anche, soprattutto, fornirci abbondante materiale per riflettere sui legami d’amore e d’amicizia, su cosa ci spinga a diventare amici di una persona anziché di un’altra, su quale sia la vera natura dei sentimenti che ci legano alle persone che amiamo, i bisogni e le esigenze su cui fondiamo le nostre scelte di vita. Il romanzo induce a riflettere profondamente su tutto questo, non senza una certa, sgradevole sensazione di paura, tanto più profonda quanto più ci rendiamo conto delle incredibili verità contenute in un thriller psicologico tra i più destabilizzanti che abbia mai letto… (continua a leggere su SoloLibri)

"Non ti addormentare" S.J. Watson - Videorecensione

venerdì 17 febbraio 2012

"Il gioco della seduzione" - S.E. Phillips

Il gioco della seduzione
Susan Elizabeth Phillips
Collana: Narrativa
Uscita: 9 febbraio 2012
Pagine: 368
Costo: 10,00 euro
Editore: Leggere Editore
ISBN: 978-88-6508-140-2




“Semplicemente sensazionale. Ogni suo romanzo è un successo.”
The New York Times

“Un’autrice che spicca nel genere femminile.”
Publishers Weekly


Quando gli opposti, non solo si attraggono, ma divengono inseparabili… Cosa ci fa una donna che stravede per le scarpe, le borse di alta moda e le acconciature all'ultimo grido, al vertice di una delle aziende più prestigiose della città? Chicago non è pronta per l’affascinante e capricciosa Phoebe Somerville, tuttavia quando il padre le consegna le redini della squadra di rugby della famiglia, tutti, lei compresa, dovranno farsene una ragione.
Lei è un vero tornado, ma è possibile che una semplice donna riesca a creare un tale scompiglio in città?
Nessuno pensa che Phoebe riuscirà a risollevare le sorti della squadra, né tantomeno a far capitolare Dan Calebow, il fascinoso allenatore.  Ma si sa che spesso la prima impressione è quella meno affidabile… Lavorando fianco a fianco, i due comprenderanno che  il gioco della seduzione è l'unico per cui vale la pena rischiare tutto, anche a costo di imbattersi in guai molto più seri di quanto abbiano previsto...

*Le mie recensioni*

Portata in Italia per la prima volta da Leggere Edizioni, casa editrice attentissima ai gusti del pubblico femminile, Susan Elizabeth Phillips è un’autrice di romance conosciuta in tutto il mondo per la sua vasta produzione di best seller che inevitabilmente raggiungono i vertici delle classifiche. Leggendo Il gioco della seduzione, è facile capire il motivo del suo successo: al di là dello stile semplice e scorrevole, l’ideale per una lettura “facile”, da praticare principalmente per distrazione, durante il tempo libero, emerge subito una sostanziale differenza tra questo romanzo, che pure è un romance nel senso più puro del termine, e altri classici del genere. 
Nei romanzi sentimentali, da Liala in poi, ogni cosa – caratteri, descrizioni, ambientazione ecc. – viene subordinata alla storia d’amore che costituisce il fulcro della narrazione, spesso l’unico argomento che venga in qualche modo approfondito (coronato ovviamente da una forte componente sensuale). Si ha quasi l’impressione che l’intera trama sia solo un pretesto per far funzionare la storia d’amore, per inserirla in un contesto che non solo non viene approfondito, ma a volte nemmeno sfiorato di striscio. Credo che questo sia uno dei motivi che hanno fatto del romanzo sentimentale uno dei generi più disprezzati della letteratura... (continua a leggere su La bottega di Hamlin)

“Il gioco della seduzione” è il regalo che una casa editrice come la Leggereditore, da sempre attenta ai gusti e alle esigenze del pubblico femminile, ha voluto fare alle sue lettrici per San Valentino. Un regalo di tutto rispetto, se si considera che questo romanzo porta la firma di Susan Elizabeth Phillips, una delle autrici di romance più acclamate della scena internazionale, che sbarca per la prima volta in Italia proprio grazie alla Leggereditore. Leggendo questo romanzo, salta immediatamente all’occhio la straordinaria bravura di questa autrice. Scordatevi quei romanzetti rosa dai personaggi stereotipati e le trame improbabili: la Phillips, infatti, non solo sa creare personaggi complessi e sfaccettati, molto simili a noi uomini e donne reali, ma riesce anche a riprodurre alla perfezione le dinamiche dei rapporti uomo-donna, dando vita a situazioni assolutamente plausibili ma al tempo stesso intriganti, sensuali, avvincenti. 
Scevro da ogni volgarità fine a se stessa, il romanzo è percorso dall’incredibile tensione erotica tra i due protagonisti, la bella Phoebe Somerville, che alla morte del padre si trova suo malgrado a capo della squadra di rugby di famiglia – che tra l’altro è anche una delle aziende più grandi della città – e l’allenatore Dan Calebow, testardo e prepotente, deciso a risollevare le sorti della squadra nonostante l’incompetenza e il disinteresse della nuova, giovane e frivola proprietaria... (continua a leggere su SoloLibri)

martedì 14 febbraio 2012

S. Valentino

A tutti gli innamorati - e ovviamente anche ai non innamorati! - oggi voglio dedicare delle vignette umoristiche che trovo semplicemente MERAVIGLIOSE. L'autore è un bravissimo disegnatore romano, Diego Farina. L'ho scoperto per caso su FB e mi sono letteralmente innamorata della sua arte... oltre a essere una persona squisita, infatti, è davvero bravo bravo bravo! 
Del resto potete vederlo da voi qui sotto… Mi scuso se non si leggono bene, purtroppo nel formato più grande non ci stavano! 
Cliccateci sopra per vederle ingarndite :-)

Buon San Valentino!





Biografia: Galileo guardando la Luna disse "Eppur si muove..", guardando me, molto probabilmente avrebbe detto "Eppur disegna..". Mi chiamo Diego Farina e sono nato in una notte luminosa di Dicembre. 
Le prime tre parole che ho detto? Carta, gomma e matita. 
Adoro tutto ciò che mi stimola e che non conosco. Sono una persona enormemente affamata della vita..
E-mailfarinadiego@hotmail.it
Trovate Diego anche su Facebook!

lunedì 13 febbraio 2012

"Chi non muore" - Gianluca Morozzi

CHI NON MUORE
Gianluca Morozzi
Pagine: 288
Prezzo: € 17.50
Genere: Narrativa
Collana: Narratori della Fenice
In libreria dal: 22 Settembre 2011





Quando muori, dicono, tutta la vita ti scorre davanti agli occhi. 
E la vita ora sta scorrendo davanti agli occhi di Angie, colpita a morte dall’assassino che stava cercando. Riversa su un pavimento, Angie ripercorre la catena di eventi che l’ha portata fin lì, lei, studentessa abruzzese di ventidue anni, aspirante cantante con il sorriso alla Angelina Jolie, fuorisede a Bologna, quattro mostri umani come coinquiline e turbolente vicende sentimentali.
Tutto per Angie cambia quando si ritrova per caso a indagare sull’omicidio di tre dei quattro componenti di una band bolognese, perpetrato una notte, otto anni prima, senza il minimo movente. 
E quando, soprattutto, si innamora di Mizar, l’unico superstite della band. Mentre cerca di risolvere l’intricato caso con il suo migliore amico, Lucio, e di conquistare il bel Mizar, Angie scivola lentamente in una spirale sempre più oscura, di cui sono parte la gelida Valentina, uno scioglilingua greco, una vecchia discarica in campagna e misteri che si aprono su altri misteri. E poco a poco la vicenda si sposta dalla sala prove e dai vicoli di Bologna a due case gemelle, al termine di un sentiero di cipressi, mentre le atmosfere del romanzo rock si mischiano a quelle di Almost Blue e La casa dalle finestre che ridono
Fino allo sconvolgente, imprevedibile finale.

Se fosse un film dell'orrore io dovrei fuggire via, adesso. Ma non è un film dell'orrore, è l'inizio della mia storia d'amore meravigliosa. Questa è l'ultima tappa... Prendo un respiro. Infilo la chiave nella toppa. 
La giro tre volte. La porta si apre. 
Forza, Angie. Tre, due, uno. Vai. Faccio un passo. E sono dentro.


Gianluca Morozzi è nato nel 1971 a Bologna, dove vive. Ha pubblicato i romanzi Dieci cose che ho fatto ma che non posso credere di aver fatto, però le ho fatte, Accecati dalla luce e la raccolta di racconti Luglio, agosto, settembre nero, tutti usciti da Fernandel.






*La mia Recensione*

"Chi non muore, dell’italianissimo Gianluca Morozzi, è un romanzo che entra immediatamente nel vivo, catturando il lettore con un espediente che funziona più di un centinaio di pagine introduttive (tanto ci mettono alcune storie a carburare): nella prima pagina la protagonista femminile, Angie, avverte il lettore di non affezionarsi a lei, perché sta per morire; e infatti la ragazza è stata colpita a morte dall’efferato assassino a cui stava dando la caccia, e ora l’intera sua vita le sta scorrendo davanti agli occhi, soprattutto il periodo che la giovane studentessa fuorisede, originaria di Francavilla al Mare, ha trascorso nella caotica e misteriosa Bologna, la città in cui tutto ha inizio.
Peccato che non affezionarsi al personaggio ironico, pasticcione e temerario di Angie sia pressoché impossibile, e sfido qualsiasi lettore a dire il contrario. La cosa più bella, più riuscita e funzionante di questo ottimo romanzo, infatti, è proprio lei, la ventenne che tutti vorremmo avere per amica: simpaticamente convinta di se stessa e dei propri mezzi, spontanea, comicamente arguta e critica nei confronti del mondo che la circonda, buffa ed energica, piena di una vitalità contagiosa, a mio avviso – e non credo di esagerare – Angie è uno dei personaggi femminili più riusciti della letteratura italiana contemporanea. Il fatto che poi questa caratterizzazione così riuscita e credibile sia frutto di una penna maschile, è ancor più straordinario... (continua a leggere la mia recensione)




*Videorecensione*

giovedì 9 febbraio 2012

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