clicca sulla copertina per entrare nel mondo dei miei libri


domenica 16 settembre 2012

La parola agli scrittori: Irène Némirovsky

“Amare e non essere amato, 
essere a letto e non dormire, 
aspettare e non veder arrivare, 
sono tre cose che fanno morire.”
Irène Némirovsky

Untitled

Si poteva morire lo stesso 
anche in una giornata di sole…
(J. Joyce)

Videorecensione: "La finestra sul bosco" - Karen Robards

La finestra sul bosco
Karen Robards
Casa Editrice: Leggere Editore
Pagine: 422
Prezzo: 12,00€
Pubblicazione: novembre 2010
Codice ISBN: 978-88-6508-037-5

Gli occhi di una bambina non dovrebbero riempirsi di orrore, covare un segreto per anni, portarselo dentro come un fardello troppo pesante da trascinare. E perché Lisa Grant crede di conoscere quel segreto? È forse lei quella bambina? Una fotografia basta a mettere in discussione una vita intera. Lisa ha davanti a sé una brillante carriera da avvocato, almeno fino a quando non è costretta a tornare a casa per prendersi cura della madre malata. Come se non bastasse, poi, deve pregare una sua vecchia fiamma, Scott, di assumerla. Lui, sensuale e insopportabile al tempo stesso, metterà a dura prova le sue difese: una passione tenuta a freno per troppo tempo alla fine non può che esplodere. Nel frattempo, un incartamento risalente a ventotto anni prima trasporta Lisa verso un passato inquietante e irrisolto. Un'intera famiglia scomparsa senza lasciare alcuna traccia. 
E poi c'è quella foto che ritrae una donna identica a lei... Lisa e Scott dovranno districare una fitta rete di enigmi, sempre in bilico fra il terrore di mettere a repentaglio le reciproche vite e la necessità di scivolare sui sentieri della passione più intensa e dell'amore che li lega da sempre...


venerdì 14 settembre 2012

La prima volta

Qualche mese fa, “Il messaggero” aveva indetto un concorso letterario intitolato “Donne che fanno testo”. Ho deciso di partecipare, credendo nella correttezza dei meccanismi di selezione e nella limpidezza dell’organizzazione (cosa che in Italia… lasciamo stare va!).
Come sempre, rispetto i tempi di consegna, rispetto le battute, rispetto persino il tema da trattare (cosa che in molti racconti era del tutto assente). Secondo il regolamento, tutti i racconti pervenuti entro il termine utile di invio sarebbero stati pubblicati sul sito, dove scaricarli e leggerli; solo i vincitori, selezionati da anonima giuria, sarebbero stati pubblicati sulle pagine de “Il Messaggero”. Invio e attendo, speranzosa, di veder apparire il mio racconto sul sito. Niente. Passano i giorni, scrivo una mail di richiesta informazioni su che fine avesse fatto il mio racconto (il forum di invio diceva che era stato inviato correttamente, mi era addirittura arrivata conferma di ricezione da parte del destinatario), non ricevo risposta e intanto il mio racconto non si vede. Passano altri giorni, il concorso scade, ma sempre niente. Mando un’altra mail, sempre cortese e umile, come purtroppo sono io, ma ovviamente non ricevo risposta. Non mi vergogno di dire che ci sono rimasta male. 
Ci sono rimasta male non certo perché pretendevo di vincere, ma perché sono stata ignorata, perché se uno redige un regolamento, poi è tenuto a rispettarlo.
Ci sono rimasta male perché io lavoro e scrivere con una scadenza, per quanto mi piaccia, occupa pur sempre tempo, e ne farei a meno se sapessi che il mio lavoro non merita nemmeno una risposta di un rigo. Ci sono rimasta male perché anche se siamo in Italia, mi aspettavo un po’ più di serietà. Poiché sull’omonimo gruppo del concorso su FB ho conosciuto molte persone deliziose che mi hanno chiesto del mio racconto, ho deciso di postarlo qui; il tema era “un giorno ti svegli e ti scopri diversa”, o giù di lì, non ricordo esattamente le parole.
Beh, per me non c’è cambiamento più grande di una ragazza che diventa donna. Questo racconto lo dedico a tutte le donne che lo leggeranno, a quelle che come me credono che la prima volta debba per forza essere speciale, con una persona speciale, che indipendentemente da tutto ricorderemo per sempre.

La prima volta

Quando aprì gli occhi, quel mattino, non c’era una sola parte del corpo che non le dolesse.
Le palpebre fremettero a lungo, sfidando le lame di luce che fendevano la tapparella, prima di accettare la sconfitta e schiudersi pian pianino come le ali di una farfalla assonnata. Attorno a lei non era cambiato nulla. 
Nel mucchietto di vestiti che giaceva a terra, ai piedi del letto, poteva distinguere il pizzo color lavanda del reggipetto che aveva indossato la sera prima. Sul comodino, il libro che la madre le aveva regalato per il suo ultimo compleanno.
Sulla scrivania, per terra, tra i mobili, ovunque oggetti familiari che raccontavano storie, ricordi che tornavano alla mente intuendo forme appena accennate. No, non era cambiato niente. E invece era cambiato tutto. Si stiracchiò mollemente, tendendo i muscoli che le facevano più male. Crogiolarsi in quel tiepido dolore era una delle cose più piacevoli che le fossero mai successe. Era… euforizzante! Strinse più forte le gambe, avvertendo lo stimolo a urinare. Incollate l’una all’altra dalla prima calura estiva, le cosce sembravano non volerne sapere di schiudersi. Pelle soda, umida e tesa, incollata dal piacere.
Quando si recò in bagno, urtando i mobili e quasi inciampando nei vestiti sparsi sul pavimento, dovette farsi forza per non svenire. In piedi, le gambe le tremavano. Tornò a letto ridacchiando. Le gambe ancora strette, un sorriso ebete stampato in faccia, crollò sul materasso umido e tirò su il lenzuolo fino al mento. Per la prima volta dacché era successo, si concesse di ripensare alla sera precedente. Dovette interrompersi e ricominciare più volte, riavvolgendo il filo dei ricordi quando erano passati appena pochi secondi dall’inizio della pellicola.
Cambiò idea e andò a farsi un caffè. Era una domenica di giugno, la casa era vuota, fresca e oscura. I suoi erano andati a mare. Raggiunse la cucina sgambettando a piedi nudi sul corridoio di marmo. Senza che ce ne fosse bisogno, si alzò sulle punte per versare il caffè lasciato nella moka.
Il fresco del pavimento irradiava un lungo brivido su per il corpo, guizzo gelido che la faceva tremare in canotta e mutandine di cotone, la sua tenuta notturna estiva.
Quel brivido la percorreva tutta ma scansava accuratamente il Centro, il fuoco che bolliva in profondità e non le dava tregua. S’insinuava nei pensieri, non riusciva a controllarlo.
Improvvisamente sentì il bisogno di andarsene, di uscire. Si sentiva piena di vita.
Voleva correre, indossare un vestitino di cotone e fare la ruota come quando era bambina.
Un vestito odoroso di pulito, larghissimo, di un bianco accecante. Tessuto grezzo, resistente. Un attimo dopo sentiva l’insopprimibile bisogno di urlare. 
Di ballare fino a perdere le forze. A gambe chiuse. 

giovedì 13 settembre 2012

"Un giorno" - D. Nicholls (VIDEOrecensione)


"LA GIUDICE. Una donna in magistratura" - Paola Di Nicola

Carissimi, oggi voglio presentarvi in anteprima un libro che uscirà il 24 settembre e che davvero non vedo l’ora di avere tra le mani. L’editore è l’ottima Ghena, casa editrice giovane ma agguerrita, che presenta titoli l’uno più interessante dell’altro. Questo non fa eccezione, soprattutto se desiderate addentrarvi nei meandri della Giustizia vista – e vissuta – da una grande donna:

LA GIUDICE. 
Una donna in magistratura.
Paola Di Nicola
Uscita: 24 settembre 2012
Prezzo: € 14,00
Pagine: 190
Formato: 140x210 mm
ISBN: 978-88-97919-03-2
“Racconto questa storia, la mia e quella di altre, non perché la ritenga particolarmente significativa, ma perché mi ha insegnato che esserci, come donne, nei luoghi decisionali non basta affatto. Bisogna esserci con il coraggio e la consapevolezza del proprio diverso punto di vista, dopo averlo focalizzato e valorizzato.”

Ritornare a riflettere sulla storia delle donne nella magistratura italiana attraverso una vita intrigante e vera significa ritrovare il piacere di pensare senza preconcetti e senza tralasciare nulla. Secoli di pregiudizi hanno visto la donna lontana da certi luoghi e da certe funzioni e ora, passando attraverso i corridoi del carcere di Poggioreale, nulla sembra turbare quel ticchettio di un passo deciso, eppure dentro di sé mille domande si rincorrono, prima fra tutte: cosa penserà l’imputato trovandosi di fronte una donna magistrato? 
I pregiudizi sono duri da estirpare ma ora, attraverso la voce di Paola Di Nicola, scopriamo il piacere di un vissuto e di un mestiere che abbraccia le vite degli altri in un unico manto che «traveste e nasconde»: la toga.
Con prefazione di Melania Mazzucco.

Paola Di Nicola è l'unica donna magistrato in Italia che sfida le regole della grammatica e i pregiudizi storici firmandosi "La giudice". Da qui il titolo del libro, che racconta e spiega perché, per le donne, non sia tanto importante arrivare a ricoprire ruoli apicali quanto «esserci con il coraggio e la consapevolezza del proprio diverso punto di vista, dopo averlo focalizzato e valorizzato». Sono trascorsi più di sessant’anni da quando la Costituzione, nel 1948, ha sancito il principio di uguaglianza fra i sessi, restando tuttavia ipocriticamente silente sull’accesso delle donne in magistratura. Oggi quasi un magistrato su due è donna. 
Il saggio offre l’occasione per riflettere su questa rivoluzione "silenziosa" vista attraverso un quotidiano affascinante e coinvolgente, che affronta temi difficili e complessi, come quello dell'imparzialità dei giudici. Imparzialità che però non significa neutralità rispetto al genere. Anzi, proprio la consapevolezza della differenza di genere può dare maggiori garanzie di giustizia specie per la donna che si misura costantemente con i pregiudizi culturali che accompagnano da sempre la sua vita professionale. I pregiudizi sono duri da estirpare ma ora, attraverso la voce dell’autrice, scopriamo il piacere di un vissuto e di un mestiere che abbraccia le vite degli altri in un unico manto che «traveste e nasconde»: la toga.

martedì 11 settembre 2012

"L'uomo di mia madre" presentazione & concorso!

Ragazzi, sono EMOZIONATISSIMA! 
Proprio ieri è uscito il primo dei miei racconti erotici pubblicati dalla giovane, rampante e assolutamente eccezionale Lite Editions! Lo aspettavo con ansia perché è la mia prima volta in e-book e perché, collaborando con questa casa editrice, conosco bene il livello – altissimo – delle loro pubblicazioni e non vedevo l’ora di far parte anche della squadra autori....

L'uomo di mia madre
Rossella Martielli
Collana: PULP
Prezzo: € 1.99
Tags: metropolitano/tradimento
ISBN: 978-88-6665-257-1

“Cosa diavolo ci fai qui?” balbettai, non appena riuscii a ritrovare la parola.
Mi sentii una stupida. La domanda più giusta sarebbe dovuta essere: “Chi diavolo sei, tu?”, ma mi sembrava così assurda! L’uomo non replicò, limitandosi a fissarmi con quegli occhi inespressivi che presto avrei imparato a conoscere bene. La prima impressione che ebbi di lui fu l’eccessiva durezza. Tutto nella sua persona appariva severo e spigoloso. 
La mascella serrata, i lineamenti tesi, il fisico asciutto e statuario.
Un bell’uomo, impossibile non accorgersene, ma completamente privo di umanità, di calore. Non sembrava minimamente imbarazzato dal fatto di trovarsi nella camera di una perfetta sconosciuta, a guardarla, seduto sul suo letto, vestita solo di un accappatoio.”

Ho deciso di festeggiare l’uscita del racconto chiedendo alla Lite di mettere in palio 3 copie del mio e-book come premio per un mini-concorso letterario… con mio grande piacere hanno accettato, quindi ecco qui le regole del concorso!

Requisiti per partecipare al mini-concorso sono:

1) Essere iscritti al blog “Diario di una scrittrice” (basta cliccare su “segui il blog”, sulla colonna a destra);
2) Essere fan della pagina FB della Lite EditionsPagina FB della Lite Editions;
3) Dirci cos’è erotico secondo voi: se si parla di erotismo, qual è la prima cosa che vi viene in mente?

Scrivetemelo qui sotto oppure pagina FB del concorso: le tre risposte più originali e divertenti vinceranno una copia di “L’uomo di mia madre”! Che aspettate a partecipare?!
AVETE TEMPO FINO AL 20 SETTEMBRE!

lunedì 10 settembre 2012

Concorso letterario 365 STORIE D'AMORE (Delos Books)

Tutti possono partecipare alle nuove selezioni per la prossima antologia della collezione 365, purché ci si impegni a sottostare rigorosamente alle indicazioni descritte di seguito:

- L’antologia conterrà 365 racconti brevi, uno per ogni giorno dell’anno.
- Il tema scelto per i racconti dell’antologia è l’amore. Ogni autore potrà declinare come vuole questo tema, purché esso sia sempre centrale e alla base della sua storia. Il finale con lieto fine non è obbligatorio. Sarà possibile sfruttare qualsiasi genere letterario per dare vita a storie d’amore originali e interessanti (potranno esserci racconti di fantascienza, fantasy, storici, contemporanei, gialli e qualsiasi altro genere letterario).
- Ogni racconto sarà scritto da un autore diverso (o da un gruppo di autori diversi). Ogni autore può partecipare con un solo racconto, sia che si tratti di un testo a sua sola firma, sia che partecipi a un racconto scritto a più mani con altri autori.
- Solo nel caso in cui si venisse rifiutati (esclusivamente tramite notifica sul forum della WMI), si potrà partecipare di nuovo alla selezione con un altro racconto.
- I racconti non dovranno superare la lunghezza massima e tassativa di 2000 battute. Il conteggio delle battute va effettuato tenendo conto anche degli spazi vuoti. In ogni caso, i racconti non devono superare la lunghezza massima di 30 righe (intendendosi righe standard da 70 battute in corpo 12, righe vuote comprese), anche se risultassero nel complesso con un numero di battute inferiore a 2000 battute.
- La redazione selezionerà a suo insindacabile giudizio i racconti migliori e renderà note le sue decisioni direttamente online (autori selezionati ed esclusi), con un contatore che aggiornerà sul numero di posti ancora disponibili.
- A mano a mano che gli autori saranno selezionati, potranno scegliere quale giorno dell’anno occupare con il proprio racconto, fino a esaurimento delle date. Si prega di non dare preferenze sulle date dell’anno se prima non si è selezionati e contattati dalla redazione a questo proposito.
- La selezione continuerà a oltranza, fino a quando non avremo trovato 365 racconti validi da pubblicare.
- La redazione non fornirà in alcun modo commenti critici o pareri sui racconti, né su quelli accettati né su quelli rifiutati. Si prega di non sollecitare in tal senso.
- Il libro uscirà nella collana Atlantide di Delos Books e sarà distribuito in tutte le librerie.
- Gli autori selezionati accettano di non ricevere alcun compenso, né copie omaggio del volume, a fronte della pubblicazione del loro racconto sull’antologia. Sarà per loro possibile acquistare, se lo vorranno, copie scontate dell’antologia sulla libreria online Delos Store (www.delosstore.it).

domenica 9 settembre 2012

I fallimenti dei "grandi"

Su FB di recente ho trovato un link molto carino che desidero condividere con voi. 
Riguarda gli insuccessi dei famosi, di uomini e donne che nonostante i fallimenti e le critiche negative ricevute sono diventati dei grandi. Leggerlo mi ha dato un sacco di speranza, soprattutto in un periodo come questo, in cui sento di averne particolarmente bisogno. 
Spesso, negli ultimi tempi, mi sono sentita piuttosto scoraggiata perché mi sono accorta di come anche nell’ambiente in cui lavoro (l’editoria) sono frequentissime le raccomandazioni, le marchette e tutta una serie di logiche non proprio pulite, che se ne fregano della tanto decantata – a parole! – meritocrazia. Però io non mollo, intendo lottare per i miei sogni, perché so che non sarà facile ottenere ciò che voglio, che dovrò impegnarmi a fondo e a lungo, e che non sarà facile, perché il fallimento fa parte della vita ed è fondamentale non scoraggiarsi, anzi, prenderlo come spunto per fare sempre meglio. È con questo spirito che vi lascio queste piccole chicche, i fallimenti dei “grandi” di tutti i tempi, perché anche voi come me possiate trarne consolazione e nuovi stimoli tutte le volte in cui vi sentite demoralizzati o fallite in qualcosa!

Dopo essere stato scartato dalla squadra di basket del suo liceo, Michael Jordan andò a casa, si chiuse in camera e pianse.

I Beatles vennero rifiutati dalla Decca Records, dove dissero “A noi non piace la loro musica” e “Non hanno futuro nello show business”.

Eminem
Alle superiori Eminem era un emarginato le cui lotte personali con la droga e la povertà culminarono in un tentativo di suicidio non riuscito.

All’età di 30 anni, Steve Jobs entrò in crisi depressiva dopo essere stato licenziato senza tante spigazioni dall’azienda che lui stesso aveva creato.

sabato 8 settembre 2012

"Un giorno" - David Nicholls

Un giorno
David Nicholls
Prezzo: € 18,00
Editore: Neri Pozza
Collana: Bloom
Data uscita: 24/06/2010
Pagine: 496
EAN: 97888545042

È l'ultimo giorno di università, e per due ragazzi sta finendo un'epoca. Ormai si sentono adulti e indipendenti, hanno davanti a sé l'intera vita, da afferrare a piene mani. Emma e Dexter sono a letto insieme, nudi. Lui è alto, scuro di carnagione, bello, ricco. Lei ha i capelli rossi, fa di tutto per vestirsi male, adora le questioni di principio e i grandi ideali. Si sono appena laureati, il giorno successivo lasceranno l'università. Dopo una serata di grandi bevute sono finiti a baciarsi con passione, e poi tra le lenzuola. Ora sono lì, l'uno accanto all'altra, nell'alba di una vita nuova. Quel giorno, il 15 luglio 1988, Dexter e Emma si dicono addio per la prima volta. Le loro strade si separano, lui è destinato a una vita di viaggi, divertimenti, ricchezza. 
Emma non ha soldi, ha bisogno al più presto di un lavoro, e sogna di cambiare il mondo. Emma si sposterà a Londra, farà la cameriera in un pessimo ristorante messicano e prenderà due decisioni importanti: diventare insegnante e andare a vivere con il suo ragazzo, Ian, un comico che non riesce a strappare una risata. Nel frattempo Dexter, grazie alla sue conoscenze e alle possibilità economiche, entra nell'industria dello spettacolo. Presenta un programma televisivo di dubbio gusto, assieme a una donna con cui si trova a uscire fin troppo spesso. 
È diventato dipendente dalle droghe, dal sesso facile e dalle celebrità di terza categoria che frequentano il suo mondo. Ma ogni 15 luglio c'è un momento speciale per entrambi: dove sarà Emma, cosa farà Dexter? Per venti anni, in quel giorno, si terranno in contatto. Nel corso di venti anni, ogni anno, per un giorno, saranno di nuovo assieme…

Cosa ne penso io...
“Un giorno” di David Nicholls è stato acclamato come uno dei romanzi inglesi migliori degli ultimi tempi, un impeccabile affresco della società inglese a cavallo tra gli anni Ottanta e Novanta. Il romanzo, infatti, attraversa ben due decenni per raccontarci come l’esistenza dei personaggi evolva nel periodo che va dalla fine degli studi alla piena maturità.
Per molti versi potrebbe essere considerato un romanzo di formazione nel senso classico del termine, pur conservando una nota d’originalità: i protagonisti principali sono un ragazzo e una ragazza le cui strade si dividono all’indomani dell’ultimo giorno di università; le loro esistenze seguono percorsi di formazione diversi ma ugualmente intensi, al termine dei quali si ritroveranno adulti, e ogni cosa intorno a loro sarà cambiata. 
Quando si conoscono, Emma e Dexter non potrebbero essere più diversi di così: intelligente, cervellotica e impacciata lei, che proviene da una classe sociale medio-bassa, bellissimo, brillante e superficiale lui, appartenente invece a una delle famiglie più in vista di Londra. L’ultimo giorno di università si incontrano per caso a una festa e, complice l’alcol e l’allegria per la fine degli studi, finiscono a letto insieme nel modesto appartamentino di lei. Il giorno dopo è il 15 luglio 1988, e i due ragazzi si dicono addio per la prima volta: destini diversi li attendono alle soglie della maturità, ed entrambi sanno che il loro cammino insieme è finito lì. 
Emma ha grandi ambizioni: come molti suoi coetanei sogna di cambiare il mondo, ma deve fare i conti con la necessità di guadagnare per mantenersi. Per questo motivo finisce col fare una serie di lavoretti – dalla cameriera in un pub messicano in cui servono pessimo cibo, all’attrice in una compagnia teatrale costretta ad autofinanziarsi – che non danno alcun senso alla sua vita, anzi, giorno dopo giorno sembrano privarla dei sogni di gioventù. 



"Superdonne. Attente a non scoppiare!" - S.B.Carter

Superdonne. Attente a non scoppiare!
Sherrie Bourg Carter 
Traduzione di: Rossella Russo
Uscita: 23 aprile 2012 
Pagine: 346
Formato: 140x210 mm
ISBN: 978-88-97919-00-1
Prezzo: € 15,00

«Non gestisco un intero dipartimento legale: è lui che gestisce me».
Dopo vari colloqui con numerose donne di successo la psicologa statunitense Sherrie Bourg Carter riprende un tema caro al dibattito degli anni Settanta, incentrato sull'assurda pretesa di una società che richiede alle donne di essere contemporaneamente impeccabili sia nella cura domestica che nell'attività lavorativa. Nel libro vengono evidenziate le responsabilità provenienti dalla sopravvivenza di stereotipi di genere come fattori che determinano sofferenza psicologica e, nello specifico, stress. La tendenza ad essere perfette in ogni campo, a lungo termine, porta le donne allo sfinimento. Per questo motivo l'autrice indica diverse vie d'uscita: pratiche e concrete azioni che possano rimettere in pista e far superare lo stress alle personalità eccezionali che si nascondono in ogni "Superdonna".

*La mia recensione*
“Superdonne. Attente a non scoppiare!” della psicologa statunitense Sherrie Bourg Carter è uno di quei libri che tutte le donne dovrebbero leggere. I motivi sono molteplici: tanto per cominciare, come la maggior parte dei libri editi dalla Ghena – casa editrice emergente tra le più interessanti del panorama intellettuale italiano –, è un saggio scritto in maniera volutamente semplice, con uno stile limpido, elegante e colloquiale, pensato per raggiungere più donne possibili ed esporre loro concetti chiari, questioni che stanno a cuore a ogni donna moderna, sulle quali l’autrice sembra quasi volersi confrontare con le lettrici.

martedì 4 settembre 2012

"Complici" - Miriam Subirana

Complici
Liberi dai rapporti di dipendenza
Miriam Subirana 
Traduzione di: Gabriella De Fina
Data d'uscita: 7 maggio 2012 
Pagine: 214
Formato: 140x210 mm, brossura 
ISBN: 978-88-97919-01-8
Prezzo: € 15,00


«Oggi esiste un nuovo modo d'intendere l'amore che aspira all'avvicinamento di due interi e non all'unione di due metà». L'autrice parte dai modelli di rapporto familiare e di coppia, prende in esame le teorie sull'uguaglianza di genere per indicare alcune piste praticabili nell'appassionante mondo dei rapporti umani. Indica inoltre i modi per essere "complici", nel rispetto della propria e altrui libertà, affinché i componenti della coppia si sentano complementari mantenendo al tempo stesso intatte le singole identità. 
Uomini e donne insieme per superare i vecchi modelli di "maschilismo tossico" e "femminilità dipendente" che bloccano il pensiero e la libertà offuscata dalla dipendenza dei legami nati sotto il segno dell'aspettativa. Occorre quindi che la costruzione di un legame con l'altro non si basi sul bisogno o sull'esasperata ricerca di gratificazione e di appagamento ma tenda sempre verso "un'armoniosa complementarietà".

*Le mie recensioni*

"Oltre a essere uno degli argomenti prediletti della letteratura, del cinema e della canzone, le relazioni tra uomini e donne, soprattutto quelle amorose, sono tra le più complicate al mondo, così imprevedibili che descriverle – o semplicemente afferrarne il senso – è difficile quasi quanto viverle. Questo saggio di Miriam Subirana, filosofa e ricercatrice spagnola che da sempre s’interessa di tematiche legate al rapporto tra i sessi, si propone di fare chiarezza nelle dinamiche che regolano i rapporti uomo-donna senza però pretendere di avere certezze o verità assolute. L’autrice sa bene come nel corso dei secoli l’identità sociale dell’uomo e quella della donna siano andate progressivamente trasformandosi sino a raggiungere le caratteristiche attuali; è proprio per questo motivo che i primi capitoli del saggio “Complici” sono interamente dedicati alla descrizione degli uomini e delle donne e dei loro tratti distintivi, quasi stereotipati. 

lunedì 3 settembre 2012

Noir & Puglia: un'accoppiata vincente!

Venerdì sera, a Mola di Bari, nell’ambito della Festival Letterario Libriamola 2012, sono stata tra gli autori ospiti della presentazione di un libro molto particolare: “Nero di Puglia”, edito dalla Gelsorosso Edizioni nel 2012.
Mi riconoscete?! Sono la prima a sinistra!
Il libro raccoglie i migliori racconti del concorso letterario “Nero di Puglia”, tra cui – ne sono onoratissima! – anche il mio, intitolato “La gemella del diavolo”. È stata una serata molto interessante resa ancora più piacevole dall’ambientazione, la sala ricevimenti “La Conchiglia”, ampia, elegante, con grandi fontane e tanto verde. Che dire poi del volume? 
Se siete amanti del noir non potete assolutamente perdervelo: tanti racconti ad alta tensione ambientati rigorosamente in Puglia! 
Vi lascio la scheda del libro e una fotina… e presto ci sarà una piccola sorpresa: il mio racconto lo vedrete pubblicato qui sul blog, così potrete darmi i vostri pareri a cui tengo moltissimo!

Curatori: Sergio Carlucci  e Valentino G. Colapinto
Prefatore: Omar Di Monopoli
Autori Vari
Isbn: 978.88.89735.84.8
Prezzo: euro 14,00
Collana: Cardi
Pagine: 144

domenica 2 settembre 2012

La parola ai libri: brano tratto da "Il quadro mai dipinto" di Massimo Bisotti

"Sai una cosa? Diffido sempre di quelli dall’innamoramento facile. 
Quelli che hanno amato mille volte, sofferto mille volte e poi con un colpo di spugna sono passati alla scena successiva, dimenticando tutte le emozioni. 
Quelli senza memoria. Si ama poche volte nella vita davvero profondamente e siccome un grande sentimento mette radici ovunque, è difficile estirparlo con facilità. 
Le fini rivelano gli inizi. Dal modo in cui le persone gestiscono la fine di un amore puoi percepire qualcosa del modo in cui ameranno."
Massimo Bisotti, " Il quadro mai dipinto"

L'estate delle porno-lettrici

Videorecensione di uno dei miei libri preferiti: "Amicizie pericolose" di Ruth Newman!