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domenica 19 febbraio 2012

"Finché vita non ci separi" - Julia Crouch

Finché vita non ci separi
Collana: Narratori Moderni
Traduzione dall'inglese di G. Pannofino
Pagine: 392
Prezzo: € 18.60
ISBN: 978881168659-0





Se nel cuore della notte ti telefonasse la tua più cara amica in lacrime, chiedendo aiuto, tu la accoglieresti nella tua casa?

È uno sbaglio, Rose lo sa. Ma non può rifiutare. 
Lei e Polly sono amiche di sangue, quasi sorelle. Le loro vite sono ormai divise, ma le loro anime sono indissolubilmente unite. 
Unite per sempre, da un segreto e un silenzio. La telefonata è giunta all'improvviso. Polly, un'ex cantante ribelle, è disperata, ha bisogno di ospitalità. Rose è l'unica in grado di aiutarla. 
È sempre stato così, fin da piccole. Ma quando si presenta alla porta del cottage, è da subito evidente che Polly non è quello che sembra. Dimostra fin troppo interesse per i vestiti di Rose. Per la sua casa. Le sue figlie. Suo marito. Rose inizia a sospettare che lo scopo di Polly non sia solo quello di essere consolata. Strani incidenti si susseguono. 
Il vecchio gatto di casa scompare, la figlia piccola di Rose si salva per un soffio da un avvelenamento. Giorno dopo giorno l'inquietudine di Rose cresce, ma nessuno la aiuta, nessuno le crede, nemmeno Gareth, suo marito. Finché una cosa non appare chiara: una volta che Polly è entrata, sarà molto difficile farla andare via. 
Il castello di certezze di Rose e la sua stessa vita sono in pericolo, ma lei non ha nessuna intenzione di farsele strappare tanto facilmente. 
Anche a costo di far riemergere la parte più oscura di sé, la parte che da anni nasconde dietro la facciata di madre perfetta e moglie esemplare…

*Le mie recensioni*

Rose e Polly sono amiche fin da quando erano bambine. Condividono un’infanzia infelice, un’adolescenza ribelle e una giovinezza londinese vissuta pericolosamente, un periodo cupo e trasgressivo caratterizzato da festini, uso massiccio di droghe e un paio d’inconfessabili segreti tutelati da un solenne giuramento. Polly è stata una cantante rock di discreta fama, ma anche una tossicomane a costante rischio di overdose, mentre Rose, più tranquilla e saggia, ma incline a lasciarsi trascinare dalle stravaganze dell’amica, ha studiato per diventare insegnante: sorelle non di sangue ma di vita, le due vengono separate dalla vita stessa quando Polly sposa l’affascinante Christos, artista eclettico e scostante, e si trasferisce con lui in Grecia, mentre Rose rimane in Inghilterra per sposare il miglior amico di lui, Garreth, con cui mette su famiglia e va a vivere un’idilliaca dimora di campagna.
La vita sembra essersi finalmente incanalata sui binari giusti, quando giunge improvvisa la notizia della morte di Christos. Può Rose rifiutarsi di aiutare la sua vecchia amica, rimasta vedova, e i suoi due figli? La donna in cuor suo sa di sbagliare, ma sa anche che se non aiuterà Polly il senso di colpa la perseguiterà per sempre. A legare le due donne, in realtà, più che un’amicizia è un legame d’altro genere, un sentimento morboso e intricato che si nutre di colpa, sospetto, segreti, invidia, bugie e risentimento; al posto di un affetto spontaneo, c’è l’ossessione di un rapporto malato tra due persone fondamentalmente fragili e immature, psicologicamente labili… (continua a leggere su La Bottega di Hamlin)

“Finché vita non ci separi” di Julia Crouch, edito da Garzanti nel 2012, è un romanzo intenso, inquietante perché credibile, interamente fondato com’è sulle nostre paure più ataviche e su comportamenti che ognuno di noi ha – o ha avuto – almeno una volta nella vita.
Leggendo questo romanzo, oltre a provare un crescente coinvolgimento emotivo nelle vicende della protagonista, arrivando addirittura a condividerne gli stati d’animo (segnale evidente, questo, dell’estrema bravura della scrittrice), mi sono convinta che la Crouch non intendeva soltanto scrivere un buon thriller che sconvolgesse i lettori e li portasse a sfogliare una pagina dopo l’altra senza riuscire a smettere di leggere; a mio parere l’autrice voleva anche, soprattutto, fornirci abbondante materiale per riflettere sui legami d’amore e d’amicizia, su cosa ci spinga a diventare amici di una persona anziché di un’altra, su quale sia la vera natura dei sentimenti che ci legano alle persone che amiamo, i bisogni e le esigenze su cui fondiamo le nostre scelte di vita. Il romanzo induce a riflettere profondamente su tutto questo, non senza una certa, sgradevole sensazione di paura, tanto più profonda quanto più ci rendiamo conto delle incredibili verità contenute in un thriller psicologico tra i più destabilizzanti che abbia mai letto… (continua a leggere su SoloLibri)

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