Come sono strani gli uomini
Pagine: 208
Formato 11 x 18,5
Uscita: aprile 2012
Prezzo: € 7,00
Traduzione: Bruno Arpaia
EAN 978-88-6243-115-6
Dieci racconti dove gli uomini e le
donne – creature tormentate dai desideri spesso inconfessabili – si osservano,
si spiano, si sfidano. Ed è proprio il desiderio il filo conduttore di questa
raccolta, con le complesse e molteplici reazioni che provoca nei protagonisti:
dubbio, paura, inquietudine, passione. Una galleria di personaggi in cui ognuno
di noi, riflettendo con un po’ di onestà e ironia, può ritrovare qualcosa di sé.
Nato a Madrid nel 1958, è
vissuto in Germania e poi a Bruxelles, dove risiede attualmente, conciliando
per lungo tempo il lavoro di interprete con quello di scrittore. La sua
produzione letteraria comprende vari generi: sia racconti, Cuentos para
salvarnos todos (1996) e Come sono strani gli uomini (Voland 2003), che
romanzi, fra cui Nostalgia dell'eroe (Voland 2005) e Huir de Palermo (1999).
Vanno menzionati anche i libri di viaggio, Bruselas (1996) e Cina per
ipocondriaci, quest'ultimo insignito del premio Grandes Viajeros nel 1998
(uscito in italiano per Feltrinelli). Con la raccolta di poesie Biografía del
explorador ha vinto il premio Ciudad de Irún nel 1993. È stato anche insignito
del prestigioso premio Primavera per il romanzo La vita degli altri (Voland
2008). I suoi libri sono tradotti in francese, tedesco, portoghese e olandese.
*Le mie recensioni*
In
tempi di crisi, si sa, stringere la cinghia è d’obbligo: dai semplici
spostamenti ai viaggi di piacere, dagli hobby più disparati – includendo
ovviamente la lettura – finanche ai cibi che ogni giorno mettiamo in tavola, la
parola d’ordine è risparmiare. Questo tuttavia non esclude che, proprio in
tempi di ristrettezze, risparmiare diventi addirittura più facile.
Come
faceva giustamente notare un articolo su «La Repubblica» di diverse settimane
fa, la politica dei prezzi di Newton Compton (9,90 € come prezzo fisso per
tutti i libri in uscita, rigorosamente rilegati) sta facendo scuola tra gli
editori italiani, e anche Voland, raffinata casa editrice romana che pubblica
autori moderni e contemporanei, prevalentemente di area slava, ha deciso di
stare al passo, rieditando in edizione economica libri che negli anni scorsi
hanno decretato e consolidato il successo della casa editrice. È
il caso di Come sono strani gli uomini, di José Ovejero, una raccolta di
spassosissimi racconti dal sapore agrodolce, in grado di rappresentare la
natura umana come nemmeno decine di ottimi saggi riuscirebbero a fare. Perché
in fondo cosa c’è di più efficace, di più esplicativo, che limitarsi
semplicemente a osservare gli uomini e le donne nella loro vita di ogni giorno,
descrivendoli con discrezione e consapevolezza, consci che i loro
comportamenti, i loro difetti, sono anche i nostri? Ovejero non ha la pretesa
di indagare né di spiegare alcunché: si limita a illustrare come farebbe un
maestro illuminato, stimolando nei propri lettori, alunni occasionali, quello
spirito d’osservazione e di critica che è sepolto sotto strati e strati di
sapere accademico, assiomi teorici e falsi miti... (continua a leggere su Sul Romanzo)
***
“Come
sono strani gli uomini” di José Ovejero è una raccolta di racconti spassosi e
originali, che mettono al bando ogni banalità per descrivere la natura umana
con precisione e dovizia di particolari, senza per questo annoiare il lettore,
che anzi si ritrova suo malgrado a rispecchiarsi nell’assurdità di situazioni e
comportamenti che in fondo gli appartengono. José
riesce ad assemblare situazioni imprevedibili, personaggi non scontati eppure
realistici, che interagendo nelle situazioni più impensabili si comportano
proprio come faremmo noi. Nessuno sconto è fatto alla realtà in favore della
finzione letteraria, anzi emerge lampante l’intento dell’autore di essere
quanto più aderente alla vita vera, ai comportamenti reali della gente,
soprattutto quelli più strani, i più assurdi, quelli che in fondo ci fanno
sempre vergognare un po’. Sono proprio questi, infatti, a dirci di più sulla
reale natura degli uomini e delle donne, che in quest’opera appaiono molto più
simili tra loro di come vengono dipinti di solito. Del resto la distinzione
sessuale ricopre un ruolo estremamente marginale in “Come sono gli uomini”. Le
differenze tra i sessi, sembra dirci l’autore, si confondono e quasi di
annullano dinanzi alla comune appartenenza al genere umano: è questo a
definirci per ciò che siamo, indipendentemente da caratteri secondari come
sesso, razza, colore della pelle e persino cultura. Emerge dunque un’idea di
umanità che accomuna ciascuno di noi e che ci rende simili pur nelle migliaia
di piccole differenze, che ci fa sorridere di noi stessi, invitandoci a
prenderci meno sul serio e a guardare l’altro come si guarderebbe a uno
specchio, con l’indulgenza che riserveremmo a noi stessi, perché in fondo l’altro
siamo noi... (continua a leggere su SoloLibri)
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