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venerdì 25 maggio 2012

"EDEN" - Alessandro Cortese

EDEN
Alessandro Cortese
Editore: ARPANet
Collana: aRPA Book
Data uscita: 01/2010
Pagine: 168
Prezzo: 12 euro
EAN 9788874260911

Un’audace reinterpretazione della Storia della Creazione e del Giardino dell’Eden dal punto di vista degli angeli. Un gruppo di ribelli, tra insospettabili tradimenti ed enigmatici spiriti, decide di scoprire che cosa significhi libertà. Con un linguaggio dal sapore antico e ricco di riferimenti biblici e un’impaginazione in lettere capitali, Alessandro Cortese rivoluziona la lettura della Genesi, proiettando il lettore verso l’identificazione con Lucifero, custode della luce di Eden. Un ribaltamento che seduce, invertendo l’eterna dialettica tra bene e male.

«Passava gran parte del tempo sotto le fronde dell’albero del bene e del male, sebbene le fosse stato vietato. Il fusto poderoso, ben radicato in profondità nel terreno, lasciava che i rami si abbassassero sotto il peso del fogliame rigoglioso, quasi un invito a coglierne i frutti. Le mele erano del rosso più intenso, squisite nei pensieri della donna, tanto invitanti da attirarla sempre più vicino. Sarebbe bastato allungare un braccio, le dita si sarebbero strette attorno a quel pomo stupendo e, con delicatezza, Eva avrebbe colto la mela. Cominciò ad immaginare quale potesse essere il gusto di qualcosa così scabrosamente provocante. I pensieri erano illeciti, suggerendole che niente di più fantastico si sarebbe potuto assaggiare in tutto il giardino. Pensò che quella fosse anche la ragione del divieto che il Padre aveva posto a lei e ad Adamo di avvicinarsi all’albero. In fondo era solo una mela, perché tanta ostinazione nel vietarne l’assaggio?».


*La mia recensione*

In un panorama letterario così uniforme che talvolta verrebbe da chiedersi se tutti quanti non abbiano gli stessi gusti e non leggano libri che raccontano sempre le stesse vicende, con personaggi così simili da apparire palesemente stereotipati, “Eden”, di Alessandro Cortese, rappresenta una piacevole, inconsueta novità. Scritto in una maniera che definirei volutamente altisonante, utilizzando un font che ben rispecchia l’apparente intento esegetico dell’opera, questo romanzo è così originale che il lettore all’inizio quasi fatica ad abituarsi alla velocità, all’intensità e soprattutto ai temi trattati nella narrazione. Si tratta, infatti, di una storia della creazione rivista e riscritta secondo l’estro di un autore che per fantasia non ha nulla da invidiare alle grandi firme internazionali della letteratura.
Alessandro Cortese ricrea un mondo nuovo, un universo agli albori in cui la distinzione tra bene e male non è mai stata così labile, confusa e sfumata: shockante per chi è abituato al rassicurante manicheismo cristiano, la concezione del male che emerge da questo romanzo a mio avviso è estremamente arguta, nonché realistica. Narrando come un cantore d’altri tempi le vicende della Creazione, Cortese ci mostra come né il bene né il male siano mai tali fino in fondo, come l’uno compenetri l’altro fino a fondersi, a perdersi, cosicché spesso non lo si riesce nemmeno più a distinguere.
Una concezione, questa, che certo si avvicina molto di più alla natura umana così com’è rispetto a come ce la descrivono le Scritture; una natura ambigua e controversa, costantemente tenuta sotto scatto dalle categorie di matrice cristiana della vergogna, del senso di colpa e del peccato. Categoria che l’autore critica neanche troppo velatamente, capovolgendo il senso di una storia che siamo stati abituati ad ascoltare fin da bambini, quando nelle ore di catechismo ci spiegavano come il bene e male non fossero facce della stessa medaglia, bensì universi unici e ben distinti, facenti capo rispettivamente a Dio e a Lucifero, angelo rinnegato, bellezza perfida e tentatrice.
Alessandro Cortese ci regala una nuova versione di quella stessa storia che da bambini ci sembrava quasi una favola: semplice, senza contraddizioni né ambiguità, perfettamente lineare nel suo meccanismo di punizione-colpa. “Eden” conferisce nuovo spessore a tutti i personaggi coinvolti nelle vicende della creazione, angeli “a tutto tondo”, creature complesse, intelligenti, avide, irrimediabilmente devote o tragicamente ribelli: sono personaggi umani, reali, vicini, e forse proprio per questo il lettore riesce a immedesimarsi così bene in essi, arrivando quasi a parteggiare per quel Lucifero che fin da piccoli ci hanno insegnato a considerare il male supremo. Lo stile narrativo di Alessandro Cortese è squisito come il lessico usato, mai pomposo, mai banale, bensì elegante e limpido come la storia che narra, limpida non perché scevra di contraddizioni, ma perché assurdamente reale. Umana.

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