clicca sulla copertina per entrare nel mondo dei miei libri


lunedì 14 febbraio 2011

Ispirazione capricciosa

A me l'ispirazione viene sempre nei momenti più impensabili. 
Raramente mi capita di pensare qualcosa di veramente originale e interessante quando sono seduta a scrivere, o in poltrona a leggere o ancora quando mi ritrovo imbambolata davanti alla tv. La "musa", se così vogliamo chiamarla, di solito viene a trovarmi quando sono in movimento. 
Non so perché, ma quando corro o vado in bici o cammino per le strade della mia città, ecco che invariabilmente mi capita di farmi assalire da mille idee e penso ogni volta : "Caxxo, questa dovrei proprio annotarmela prima che mi passi di mente!". Solo che come potete immaginare non sono situazioni particolarmente agevoli per scrivere; da buona scrittrice mi porto sempre dietro biro e agendina per gli appunti, ma in realtà capita che prima che riesca a metterci mano gran parte delle mie idee siano belle che svanite. Il fatto è che arrivano tutte insieme, e io non sono affatto diligente... sopravvaluto la mia memoria e poi davanti a un foglio vuoto resto a fissare il muro, la mente che all'improvviso si fa tabula rasa.  Che nervoso!
Nella prefazione di un suo libro - Quattro dopo mezzanotte - Stephen King afferma di non condividere l'usanza dei suoi colleghi di annotare puntualmente su un taccuino o un registratore tutto ciò che viene loro in mente.
Secondo King, infatti, il fatto di non annotarsi nulla permetterebbe una naturale selezione delle idee da parte del cervello, nel senso che la memoria a lungo andare selezionerebbe e ricorderebbe solo quelle migliori, scartando le altre. 
Secondo questa teoria le idee migliori sono quelle più insistenti, che tornano e ritornano affermandosi sulle altre finché lo scrittore non decide di metterle su carta. A King le idee vengono sotto forma di immagini, a me no, o meglio raramente; perlopiù si tratta di concetti pseudo-socio-filosofici che lì per lì mi sembrano sempre geniali, ma raramente lo sono. Comunque, tornando in topic, sarebbe interessante sapere quanti scrittori adottano il metodo di King e quanti, invece, sono diligenti scrivani di elucubrazioni mentali. Ecco, io ultimamente faccio parte di questi ultimi, e devo dire che fissare le idee su carta mi sta aiutando moltissimo a ricordare e a dare ordine al caos dei miei pensieri. 
Mi sono imposta di scrivere tutto sulla stessa agendina - ho un triste passato di foglietti volanti mai più ritrovati - perché non necessariamente le idee migliori tornano. Forse sono come i treni, passano una volta e poi chi li vede più. Per dire, l'altra notte ero in dormiveglia e ho pensato a un incipit fantastico per il racconto che ho intenzione di scrivere. Anziché pensare "ma sì, lo scrivo domani!", ho acceso la luce, mi sono faticosamente issata su un gomito e ho scritto con un occhio e aperto e uno chiuso: e meno male, perché la mattina ovviamente avevo scordato. 
Però non esageriamo... in "certi momenti" anche se mi viene l'idea del secolo, chissenefrega ;-)!

Nessun commento:

Posta un commento