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sabato 26 febbraio 2011

E' possibile innamorarsi e non lasciarsi mai?

Una domanda che mi ha colpita ed è un po’ che ci penso su. Anni fa avrei risposto sì senza esitare. Oggi, esitando e rimuginando e pensandoci su, risponderei…..si, è possibile. Ma non è per tutti. Ci vuole coraggio, tantissimo coraggio. E fede nell’amore, e pazienza, e sacrificio, e sincerità. E capacità di lottare, costanza, coerenza e stabilità emotiva. Crederci con tutta l’anima e tutto il cuore e non arrendersi mai. Perseverare, sopportare periodi in cui l’amore sembra spegnersi, in cui ci sono mille difficoltà, in cui l’intero mondo sembra contro; periodi di dubbi, di sbagli, di crisi e di distanze che sembrano incolmabili.
È qualcosa che ad alcuni è preclusa, non tutti sono in grado di sopportare il peso della felicità senza averne paura, senza sentire l’irresistibile impulso di distruggere tutto prima che sia quel sentimento a distruggerci.
L’amore va difeso, protetto, ascoltato… l’amore può tutto quando è grande e forte, ma 
attinge questa forza dalla fede. Chi non ha fede nell’amore non può amare.
E io mi trovo qui, con mille domande a cui non avrò mai risposta, mille ricordi, mille rimpianti e mille paure… con quella scena di quel film davanti agli occhi: non puoi ricordare perché fa male, ma non vuoi e non devi dimenticare, perché farlo vorrebbe dire cancellare una parte di te, un pezzo di anima che si perderebbe per sempre. In amore non esistono le sconfitte, perché comunque vada l’unica cosa che conta è sapere di avercela messa tutta, potersi guardare indietro serenamente, con la consapevolezza di non aver tradito né noi stessi né il nostro amore. Anche quando hai paura che non riuscirai più ad amare con quella intensità, con quella totalità, con quel desiderio di eternità… l’amore in fondo è un ideale, come la pace, come la religione, come la bontà. E gli ideali esistono sono per chi ci crede, solo finché c’è qualcuno che ci crede e non permette a nessuno di dissuaderlo dalla sua fede, neppure ai cinici, che non hanno fede in nulla e vorrebbero attirare anche gli altri nel loro mondo grigio, senza colori.

In questi mesi ho riflettuto molto anche sul tema del
tradimento (non solo quello inteso in senso strettamente fisico) e mentre ero alla Feltrinelli ho trovato il libro di Crepet A una donna tradita, dove sulla quarta di copertina c’era questa frase bellissima: 
Il più grande dei tradimenti, quello che tutti li riassume, è quello verso sé, nella convinzione che la solitudine e la sterilità dei sentimenti possano proteggerci dal dolore”.
Niente può proteggerci dal dolore se non il vuoto più totale, e ogni tradimento, di qualsiasi tipo e con qualsiasi modalità, è per prima cosa tradimento verso noi stessi…quanto è dannatamente vero tutto ciò! Chi tradisce in realtà è il primo, vero tradito: non si tradisce una donna o un uomo, si tradisce l'amore che ci lega a loro, si tradiscono i propri sentimenti e l'anima che prova certe cose. Se solo ci guardassimo dentro ogni tanto, quante cose capiremmo di noi e di chi ci sta accanto… e tutto questo pensare non è inutile paranoia, sega mentale o perdita di tempo, perché quello che ci si ricava è la serenità, la possibilità di essere felice, e quella non ha prezzo.

ps: questo post l'ho scritto stanotte, in mezz'ora, dopo una giornata steressantissima e tanto sonno... scusate il linguaggio e gli errori che sicuramente ci sono!

3 commenti:

  1. Stupenda riflessione..anch'io la penso come te! Complimenti..

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  2. abbiamo letto con ineresse e approvato anche se gli accostamenti tra amore e fede ci sembrano un po'troppo idealistici.

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