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mercoledì 11 aprile 2012

"L'ultima casa a sinistra" - Unni Lindell

L'ultima casa a sinistra
Unni Lindell
Genere: thriller
Nuova Narrativa Newton n. 337
ISBN 978-88-541-3568-0
Pagine 384
Euro 9,90 (ebook Euro 4,99)



Un grande thriller ambientato nella Norvegia più violenta

Britt Else Buberg, una donna sola e apparentemente senza legami, in un giorno di luglio cade dal sesto piano di un palazzo alla periferia di Oslo. La vittima ha il profilo psicologico della suicida, eppure nessuno crede che le cose siano andate così: né la sua unica amica, un’anziana donna che abita nella vicina casa di riposo, né la polizia norvegese.
Poco tempo dopo, da un camping alle porte della città scompare la giovane Lilly Rudeck, una lavoratrice stagionale di nazionalità polacca, che viveva in una baracca sulla spiaggia. Gli investigatori sanno che a gestire il campeggio è un vicino di Britt. Ma questo è sufficiente a chiudere i due casi e a stabilire un collegamento tra Lilly e la Buberg? Per Cato Isaksen e la collega Marian Dahle l’esito delle indagini non può essere così scontato. E infatti la faccenda si complica quando si scoprirà che nello stesso camping è stata violentata e uccisa un’altra ragazza, stranamente somigliante a Lilly. Ma quel delitto è avvenuto molti anni prima, nel 1972…

«Un successo internazionale che ha catapultato la norvegese Unni Lindell nel novero delle voci più intense e raffinate del parterre scandinavo.»
Il Sole 24 Ore

«Il punto di forza della Lindell è la sua capacità di creare una trama complessa, che si avvolge nelle sue spirali senza farti intravedere la fine.»
Dagbladet

«Unni Lindell offre al suo vasto pubblico un’altra lettura elettrizzante.»
Tønsbergs blad

«La Lindell è bravissima nei dialoghi e ha una straordinaria capacità di rappresentare la paura e l’angoscia, al punto da trascinare il lettore 
nella stanza degli orrori.»
VG



Unni Lindell è nata nel 1957, è tra le più celebri scrittrici norvegesi. Ha riscosso un grande successo internazionale soprattutto con i suoi thriller, da cui è stata tratta anche una serie televisiva. La Newton Compton ha pubblicato nel 2011 La trappola, il primo libro che vede protagonisti l’ispettore Cato Isaksen e la sua giovane collega Marian Dahle. L’ultima casa a sinistra è il secondo romanzo della serie. Per maggiori informazioni, visitate il sito dell’autrice: unnilindell.no.




*Le mie recensioni*

Pubblicato a febbraio 2012 da Newton Compton, “L’ultima casa a sinistra” della norvegese Unni Lindell, autrice che da oltre tre milioni di copie di romanzi venduti in tutto il mondo, è un thriller che riesce a spiazzare il lettore fin dalle prime pagine. 
La trama è infatti così complessa da risultare inizialmente ingarbugliata, ma ben presto il lettore comincia a intuire il meccanismo perverso e machiavellico, assolutamente affascinante, messo in piedi dalla Lindell: accade così che viene risucchiato nel vortice della lettura, coinvolto in un gioco al massacro che vede sullo sfondo una Norvegia violenta, angosciata e indifferente. L’evento scatenante è la morte di Britt Else Buberg, una donna di mezza età che viveva sola, reclusa in un angusto appartamento all’ultimo piano di un’anonima palazzina nella periferia di Oslo, senza apparentemente coltivare amicizie né legami di alcun tipo. La donna, infatti, sembra essere sola al mondo: non un familiare chiede sue notizie, né i suoi vicini di casa sembrano sapere nulla delle sue abitudini o delle eventuali frequentazioni. Il suo profilo corrisponde a quello della suicida, ma gli inquirenti non sono affatto convinti che si sia suicidata. Una testimone dice di aver visto un uomo litigare con la donna sul terrazzino del suo appartamento e poi spingerla giù: chi è quest’uomo, e come mai sembra svanito nel nulla? Cato Isaksen, ispettore burbero e donnaiolo, e la sua collega Marian Dahle, giovane solitaria e ben decisa ad affermarsi nel lavoro a dispetto dell’antipatia del suo superiore, scoprono che la Buberg in realtà aveva un’amica, un’anziana ricoverata in una casa di riposo vicina, che ugualmente non crede nell’ipotesi del suicidio… (continua a leggere la mia recensione su SoloLibri.net)

***

I libri di Unni Lindell, scrittrice norvegese da oltre tre milioni di copie vendute in tutto il mondo, sembrerebbero aderire a uno stereotipo particolarmente in voga negli ultimi anni: thriller ambigui violenti, incentrati su figure femminili altrettanto equivoche, ambientati, manco a dirlo, in quella Scandinavia fredda e composta che cela indicibili orrori. Se siete appassionati del genere, non v’è alcun dubbio che questo sia il libro che fa per voi; se non lo siete, o se il filone che viene dal Nord vi ha un po’ stufati, rimarrete sorpresi da un romanzo che pur presentando caratteri simili a quelli di moltissimi altri romanzi gialli contemporanei, riesce a spiazzare il lettore con le caratteristiche inusuali e dirompenti proprie dello stile della Lindell, autrice anticonformista sia nel modo di scrivere che nelle trame.
Quando Britt Else Buberg, donna di mezza età che vive sola in un appartamento al sesto piano di un condominio nella periferia di Oslo, viene ritrovata morta, sfracellata al suolo, la polizia inizialmente pensa a un suicidio. La Buberg, infatti, non sembrava coltivare alcun tipo di relazione sociale, fatta eccezione per un’anziana donna residente in una casa di riposo vicina, sua unica amica. Tuttavia, nonostante il suo profilo coincida perfettamente con quello della suicida, ben presto spuntano fuori testimoni che assicurono di aver visto qualcuno – un uomo – spingere la donna giù dal balcone. A indagare sul caso ci sono Cato Isaksen, ispettore donnaiolo in crisi di mezza età, e la sua odiata collega Marian Dahle, giovane donna solitaria e anticonformista, incapace di separarsi dal fedele cane. Due caratteri tutt’altro che semplici, dunque, come tutt’altro che semplice è il rapporto professionale che li lega: senza cadere in facili semplificazioni, la Lindell ci consegna ritratti umani credibili e interessanti, che raramente fanno ciò che il lettore si aspetta che facciano... (continua a leggere la mia recensione su La bottega di Hamlin)

3 commenti:

  1. Avevo letto una recensione su un quotidiano e mi sembra davvero un romanzo che valga la pena di essere letto al più presto! :)
    Mi piace molto il tuo blog e mi sono aggiunta con piacere ai tuoi follower! Mi farebbe piacere se facessi altrettanto, se ti piace il mio! :)
    Ho appena pubblicato un post sul quale mi farebbe piacere conoscere la tua opinione!
    A presto,
    Laura

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  2. Concordo con il commento di Laura: sembra valga la pena di esser letto. Spero di inserirlo in cima alla torre "da leggere".
    Grazie, Rossella, del tuo prezioso contributo!

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  3. Che carino il nuovo look del tuo blog ^_^

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