Oggi
vi presento un libro che ho amato molto: l’ho letto in una sola sera e mi ha
regalato un sacco di emozioni, soprattutto grazie allo stile letterario dell’autrice
– davvero poetico – e all’argomento trattato, l’amore nella sua accezione più
pura e tormentata. Lo consiglio a tutte le anime romantiche come me, sperando
che vi piaccia! Fatemi sapere se l’avete letto!
Carla
De Bernardi
Pagine:
218
Codice:
23740
EAN:
9788842543701
Collana:
Romanzi
Prezzo: 16 euro
Prezzo: 16 euro
Clara,
fotografa dall’animo inquieto, con due matrimoni e due figli alle spalle, a
quarant’anni sembra non avere ancora deciso cosa fare da grande. Per tutta la
vita ha agito per non deludere chi amava ma ora, travolta dalla passione per
Juan, un uomo sposato, tenebroso e sfuggente, sente che è tempo di tirare le
somme. Il
racconto ripercorre, durante una solitaria vacanza in Costa Azzurra, questo
amore esploso in un’estate rovente e trascinato a lungo, e furtivamente, a
Milano e incrocia altri momenti importanti di una vita avventurosa e
turbolenta: i genitori e l’infanzia vagabonda, l’adolescenza e la scoperta
della sessualità, le amicizie, i figli, gli amanti. Fino a Juan. Il primo amore
veramente completo, forse proprio perché è il primo che Clara affronta con il
coraggio e la determinazione necessari. Ricordi,
echi letterari e musicali, scenari affascinanti ed esclusivi per un romanzo di
formazione, intenso, ironico e accattivante, dove a compiere il percorso di
maturazione non è una fanciulla, ma una donna con un’esperienza di vita già
consolidata e un animo molto speciale, decisamente intrigante e difficilmente
dimenticabile.
Un
giorno Juan le aveva detto che era finita davvero.
«Così
non possiamo andare avanti.»
«Va
bene.»
«Non
posso lasciare la mia famiglia.»
«Lo
so.»
Inutile
dirgli un’altra volta che lei non lo aveva mai chiesto.
«Non
possiamo più stare insieme.»
«D’accordo...»
Carla
De Bernardi è nata ad Alessandria d’Egitto e ha trascorso l’infanzia a Parigi.
Vive a Milano, dove svolge l’attività di fotografa specializzata in ritratti e
in foto di interni, esposti in numerose mostre nazionali e internazionali.
Ama camminare sulle strade degli antichi pellegrinaggi medievali e ha percorso la Via Francigena, il Cammino Aragonese, il Cammino di Santiago e il Cammino di Assisi, sui quali ha pubblicato con Mursia Contare i passi (2010) e Tutte le strade portano ad Assisi (2011). Scrive di viaggi per il web magazine www.stileedintorni.it, di cui è vicedirettore, e su diversi blog della comunità dei pellegrini e dei camminatori.
Ama camminare sulle strade degli antichi pellegrinaggi medievali e ha percorso la Via Francigena, il Cammino Aragonese, il Cammino di Santiago e il Cammino di Assisi, sui quali ha pubblicato con Mursia Contare i passi (2010) e Tutte le strade portano ad Assisi (2011). Scrive di viaggi per il web magazine www.stileedintorni.it, di cui è vicedirettore, e su diversi blog della comunità dei pellegrini e dei camminatori.
*Le mie recensioni*
Il libro, infatti, pur essendo innegabilmente un inno all’amore, fornisce una descrizione appassionata e feroce di come questo sentimento sia in grado di stravolgere l’esistenza di più persone, di dominare come un padrone crudele che però sa quando concedere una tregua e come dare piacere, un piacere tanto più forte quanto più intenso è il tormento che lo precede. Lo sa bene Clara, la protagonista, che narra in prima persona l’amore complice, doloroso e complesso che la lega a Juan, uomo sposato e padre che non ha alcuna intenzione di lasciare la sua famiglia per lei. Il più diffuso del cliché, dunque, che tuttavia la Bernardi riesce a trasfigurare magistralmente, regalandoci un memorabile affresco di donna, un’eroina femminile che vive la stessa, totalizzante passione di Anna Karenina, ma con la tempra di una lottatrice, una donna che pur nel dolore delle infinite giornate solitarie che un amore clandestino costringe a passare – le feste comandate, le interminabili vacanze estive – riesce a sopravvivere alle tempeste emotive che puntualmente minacciano di travolgerla. Non solo, Clara riesce anche a non perdere se stessa, anzi, rinasce e si rinnova come l’amore che vive, un amore mai uguale, che il tempo trasforma e la lontananza alimenta. L’amore di Clara per Juan vive soprattutto nell’assenza, nella lontananza forzata che anziché separare avvicina: non c’è spazio per i risentimenti, non c’è spazio per i rimpianti o per i sensi di colpa; l’amore che lega i due protagonisti è fuori da ogni coordinata temporale, a tratti quasi fuori dal mondo, completamente slegato dal contesto in cui vive la coppia. È questo, infatti, il miracolo degli amori clandestini, quelli che non devono fare i conti con l’abitudine, con la quotidianità, con le infinite brutture di un’esistenza che quasi mai scorre come desidereremmo. Proprio il loro essere fuori dalle logiche sociali e da ogni forma di dovere, consente alle storie clandestine di vivere una realtà a parte in cui esiste solo l’amore, la passione sessuale tesa fino allo spasmo. Emerge fortissima l’inquietudine di Clara, il suo bisogno d’amore simile a una sete che non è possibile placare, che ricomincia ogni volta più forte di prima, un bisogno che ha radici nell’infanzia, nei genitori che non l’hanno amata come avrebbero dovuto, e che proprio per questo è condannato a non estinguersi mai, a non trovare alcuna soddisfazione al di fuori di un momentaneo sollievo... (continua a leggere su La bottega di Hamlin)
I
più romantici non posso assolutamente perdersi “Qualche lontano amore”, edito
Mursia, di Carla De Bernardi. Si tratta infatti di uno di quei romanzi in grado
di toccare le corde del cuore trascinando il lettore in un turbinio di passioni
intense, travolgenti, in grado di emozionare anche se vissute di seconda mano.
Il
merito, ovviamente, va alla scrittrice e alla sua prosa scorrevole e poetica,
che riesce a coinvolgere con la sola forza delle parole e dei sentimenti, senza
che nel romanzo, in realtà, accada nulla di eclatante. Perché la storia che ci
racconta la Bernardi è una storia come tante, ce ne sono moltissime uguali e
leggendo la trama si potrebbe pensare a una vicenda banale, scontata e noiosa:
niente di più falso. Se è vero che di storie clandestine è pieno il mondo, e la
tormentata relazione tra l’inquieta quarantenne Clara e il tenebroso – e
sposato – Juan è così frequente nella narrativa come nella vita reale da essere
ormai uno stereotipo tra i più diffusi, è anche vero che la potenza narrativa
di una qualsiasi storia sta nel mondo in cui essa viene narrata, e Carla de
Bernardi possiede quel particolare tipo di talento letterario in grado di
rendere interessante perfino gli eventi e le persone più anonime. È proprio
questa virtù dell’autrice a rendere “Qualche lontano amore” un piccolo
gioiello, un romanzo breve ma incantevole, che parla di un amore fatto di
assenze, di gioie e dolori che si susseguono frenetici, a velocità
impressionante, di emozioni forti, di sesso appassionato condito da un tormento
che toglie il respiro e non dà tregua. Il dolore di Clara, la protagonista, è
così ben descritto da trasmettersi al lettore, che piange, spera e si arrabbia
insieme a lei... (continua a leggere su SoloLibri.net)
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