Grotesque
ISBN
978-88-655-9073-7
Pagine
928
Euro
9,00
Editore BEAT
Due prostitute di Tokio, Yoriko e Kazue - la prima, figlia di madre giapponese e di padre svizzero, dotata di una bellezza quasi sovrannaturale, le seconda, invece, forte di una caparbia determinazione - sono assassinate in modo feroce, e la loro morte lascia una serie di domande senza risposta. Chi erano queste due brave ragazze che si sono trasformate in donne "grottesche", mostri di perversione ed eccessi, di irriducibile quanto tragica volontà di indipendenza? Quali eventi hanno condotto la loro vita verso un esito così tremendo, dove si annida l'enigma di una perdizione che nulla sembra poter arrestare?Al loro tragico destino si unisce quello di un contadino cinese immigrato in Giappone, cresciuto con la famiglia in condizioni di estrema povertà, che viene accusato degli omicidi. Ammetterà di aver commesso il primo, di aver ucciso la bellissima Yuriko, ma non è stato l'artefice del secondo, seppure le due violenze siano cos' simili, e le coincidenze così schiaccianti.
Due prostitute di Tokio, Yoriko e Kazue - la prima, figlia di madre giapponese e di padre svizzero, dotata di una bellezza quasi sovrannaturale, le seconda, invece, forte di una caparbia determinazione - sono assassinate in modo feroce, e la loro morte lascia una serie di domande senza risposta. Chi erano queste due brave ragazze che si sono trasformate in donne "grottesche", mostri di perversione ed eccessi, di irriducibile quanto tragica volontà di indipendenza? Quali eventi hanno condotto la loro vita verso un esito così tremendo, dove si annida l'enigma di una perdizione che nulla sembra poter arrestare?Al loro tragico destino si unisce quello di un contadino cinese immigrato in Giappone, cresciuto con la famiglia in condizioni di estrema povertà, che viene accusato degli omicidi. Ammetterà di aver commesso il primo, di aver ucciso la bellissima Yuriko, ma non è stato l'artefice del secondo, seppure le due violenze siano cos' simili, e le coincidenze così schiaccianti.
"Un
romanzo ambizioso e di ampio respiro, un libro dalla voce rabbiosa... un atto
di accusa nei confronti di una società".
Tommaso
Pincio, Il Manifesto
"Un
ipnotico e impietoso affresco naturalista al femminile, 900 pagine governate
con mano ferma da Natsuo Kirino".
Tiziano
Giannotti, D - La Repubblica delle donne
"La
scrittrice di Tokyo, famosissima in patria, è una delle contestatrici più
formidabili delle istituzioni sacre della società nipponica".
Lara
Crinò, Il Venerdì di Repubblica
Le mie recensioni
Se
desiderate leggere un’opera “giapponese” nel senso più ampio del termine, un’opera
corale, quasi il manifesto di un’epoca, di una cultura e di una società così
diversa dalla nostra, senza dubbio Grotesque di Natsuo Kirino, è il romanzo che
fa per voi.
La trama, che ricorda vagamente quella di un thriller, è soltanto il pretesto usato dall’autrice per attrarre l’attenzione del lettore e poi spostarla abilmente dall’esterno – dagli assassinii e dalla ricostruzione degli eventi che portano a essi – all’interno, ai caratteri dei personaggi principali e non, che vengono approfonditi fino all’esasperazione, fino a sviscerarne ogni più piccolo difetto, pregio o segreto, che viene come analizzato al microscopio dalla scrittura lucidamente descrittiva della Kirino, la quale, più che raccontare semplicemente una storia, sembra mirare a illustrare i meccanismi più profondi della mente umana che portano ad agire in una determinata maniera anziché in un’altra. In tal senso, più che una narrazione nel senso classico del termine, quella della Kirino appare una sorta di analisi scientifica dei caratteri che ci presenta, un’impietosa messa in scena degli impulsi più perversi che albergano nell’animo umano, impulsi di cui gli uomini e le donne sono consapevoli solo in parte, che non riescono a contrastare, nemmeno quando si accorgono che li condurranno alla rovina, come accade in questo romanzo. Grotesque può essere definito un romanzo “pornografico”, laddove per pornografia non s’intende certo l’insistenza sulla descrizione degli amplessi, bensì una pornografia dell’anima, spogliata di ogni pudore, di ogni resistenza e finanche di ogni residuo di dignità. Per attuare questo dis-velamento dell’animo umano, Natsuo Kirino si serve di un espediente narrativo molto efficace, ossia un narratore interno che cambia di volta in volta e che parla in prima persona, scrivendo un diario o raccontando la storia della propria vita a un lettore immaginario... (continua a leggere su Sul Romanzo)
La trama, che ricorda vagamente quella di un thriller, è soltanto il pretesto usato dall’autrice per attrarre l’attenzione del lettore e poi spostarla abilmente dall’esterno – dagli assassinii e dalla ricostruzione degli eventi che portano a essi – all’interno, ai caratteri dei personaggi principali e non, che vengono approfonditi fino all’esasperazione, fino a sviscerarne ogni più piccolo difetto, pregio o segreto, che viene come analizzato al microscopio dalla scrittura lucidamente descrittiva della Kirino, la quale, più che raccontare semplicemente una storia, sembra mirare a illustrare i meccanismi più profondi della mente umana che portano ad agire in una determinata maniera anziché in un’altra. In tal senso, più che una narrazione nel senso classico del termine, quella della Kirino appare una sorta di analisi scientifica dei caratteri che ci presenta, un’impietosa messa in scena degli impulsi più perversi che albergano nell’animo umano, impulsi di cui gli uomini e le donne sono consapevoli solo in parte, che non riescono a contrastare, nemmeno quando si accorgono che li condurranno alla rovina, come accade in questo romanzo. Grotesque può essere definito un romanzo “pornografico”, laddove per pornografia non s’intende certo l’insistenza sulla descrizione degli amplessi, bensì una pornografia dell’anima, spogliata di ogni pudore, di ogni resistenza e finanche di ogni residuo di dignità. Per attuare questo dis-velamento dell’animo umano, Natsuo Kirino si serve di un espediente narrativo molto efficace, ossia un narratore interno che cambia di volta in volta e che parla in prima persona, scrivendo un diario o raccontando la storia della propria vita a un lettore immaginario... (continua a leggere su Sul Romanzo)
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Pubblicato
nel 2012 da BEAT, “Grotesque” della giapponese Natsuo Kirino è uno di quei
libri il cui titolo dice tutto o comunque dice molto. Grottesco è infatti lo
stesso impianto del romanzo, un’opera corale e accorata che insieme denuncia e
descrive una società – quella giapponese – così ingiusta, ipocrita,
vendicativa, ridicola, grottesca appunto da generare, anziché persone, mostri
dalle sembianze umane. E il termine “mostro” viene usato più volte per
descrivere Yurico, una della protagoniste del romanzo, probabilmente la più
trasgressiva e incomprensibile, quel genere di carattere descritto in maniera
sublime e sfaccettata da cui il lettore fatica a staccarsi anche dopo aver
terminato la lettura, perché fondamentalmente non riesce a capire fino in fondo
le sue ragioni, i pensieri, le azioni.
Ciò
che ha di mostruoso Yurico è proprio la sua straordinaria bellezza: Yurico,
infatti, è una di quelle donne che è impossibile non guardare, quelle la cui
semplice presenza basta per attirare l’attenzione di tutti, uomini e donne
indifferentemente; è la donna per eccellenza, che attira desiderio e invidia
con eguale forza, consapevole di avere tra le mani un grande potere – quello
sessuale – ma incapace di gestirlo al meglio... (continua a leggere su SoloLibri)
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