A me l'ispirazione viene sempre nei momenti più impensabili.
Raramente mi capita di pensare qualcosa di veramente originale e interessante quando sono seduta a scrivere, o in poltrona a leggere o ancora quando mi ritrovo imbambolata davanti alla tv. La "musa", se così vogliamo chiamarla, di solito viene a trovarmi quando sono in movimento.
Non so perché, ma quando corro o vado in bici o cammino per le strade della mia città, ecco che invariabilmente mi capita di farmi assalire da mille idee e penso ogni volta : "Caxxo, questa dovrei proprio annotarmela prima che mi passi di mente!". Solo che come potete immaginare non sono situazioni particolarmente agevoli per scrivere; da buona scrittrice mi porto sempre dietro biro e agendina per gli appunti, ma in realtà capita che prima che riesca a metterci mano gran parte delle mie idee siano belle che svanite. Il fatto è che arrivano tutte insieme, e io non sono affatto diligente... sopravvaluto la mia memoria e poi davanti a un foglio vuoto resto a fissare il muro, la mente che all'improvviso si fa tabula rasa. Che nervoso!
Nella prefazione di un suo libro - Quattro dopo mezzanotte - Stephen King afferma di non condividere l'usanza dei suoi colleghi di annotare puntualmente su un taccuino o un registratore tutto ciò che viene loro in mente.

Secondo questa teoria le idee migliori sono quelle più insistenti, che tornano e ritornano affermandosi sulle altre finché lo scrittore non decide di metterle su carta. A King le idee vengono sotto forma di immagini, a me no, o meglio raramente; perlopiù si tratta di concetti pseudo-socio-filosofici che lì per lì mi sembrano sempre geniali, ma raramente lo sono. Comunque, tornando in topic, sarebbe interessante sapere quanti scrittori adottano il metodo di King e quanti, invece, sono diligenti scrivani di elucubrazioni mentali. Ecco, io ultimamente faccio parte di questi ultimi, e devo dire che fissare le idee su carta mi sta aiutando moltissimo a ricordare e a dare ordine al caos dei miei pensieri.
Mi sono imposta di scrivere tutto sulla stessa agendina - ho un triste passato di foglietti volanti mai più ritrovati - perché non necessariamente le idee migliori tornano. Forse sono come i treni, passano una volta e poi chi li vede più. Per dire, l'altra notte ero in dormiveglia e ho pensato a un incipit fantastico per il racconto che ho intenzione di scrivere. Anziché pensare "ma sì, lo scrivo domani!", ho acceso la luce, mi sono faticosamente issata su un gomito e ho scritto con un occhio e aperto e uno chiuso: e meno male, perché la mattina ovviamente avevo scordato.
Però non esageriamo... in "certi momenti" anche se mi viene l'idea del secolo, chissenefrega ;-)!
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