Dark
Florida
ISBN
978-88-625-1090-5
Pagine:
240
Euro: 16,50
Collana:
Nerogiano
Esiste
la Florida dei parchi divertimenti, degli alberghi, delle spiagge e dei
surfisti. Ed esiste la Florida della contea di Citrus, nella cosiddetta Costa
della Natura, dove c’è la natura perché non ci sono parchi divertimenti né
alberghi né spiagge. E dove regnano i redneck al posto dei surfisti, e piante
che fioriscono e marciscono sfacciatamente al posto di giardini rigogliosi.
Toby McNurse ha quattordici anni e tante ferite dentro di sé: non ha mai avuto un padre e non ha piú una madre, abita in una casa malandata con uno zio che si arrangia pulendo cose che nessuno osa pulire, dai mattatoi ai vecchi motori incrostati, e discorre incessantemente e pateticamente di suicidio. Toby frequenta la scuola locale, dove impera il professor Hibma, un uomo insicuro e confuso che riesce a pontificare per venti minuti filati sulle mostruosità del capitalismo, la rivoluzione diventata merce, i poveri che hanno ormai la pizza e l’erba assicurata, i moralisti e gli artisti che se ne fregano di tutto. Toby infrange le regole e accumula punizioni, ma senza gioia nella disobbedienza, né rabbia. Le vuote passioni dei suoi compagni di classe – musica, droga, piccoli crimini, sesso – non significano nulla per lui. La droga è una cosa patetica. I flirt, umilianti. I furti e altra robaccia simile, ridicoli.
Toby McNurse ha quattordici anni e tante ferite dentro di sé: non ha mai avuto un padre e non ha piú una madre, abita in una casa malandata con uno zio che si arrangia pulendo cose che nessuno osa pulire, dai mattatoi ai vecchi motori incrostati, e discorre incessantemente e pateticamente di suicidio. Toby frequenta la scuola locale, dove impera il professor Hibma, un uomo insicuro e confuso che riesce a pontificare per venti minuti filati sulle mostruosità del capitalismo, la rivoluzione diventata merce, i poveri che hanno ormai la pizza e l’erba assicurata, i moralisti e gli artisti che se ne fregano di tutto. Toby infrange le regole e accumula punizioni, ma senza gioia nella disobbedienza, né rabbia. Le vuote passioni dei suoi compagni di classe – musica, droga, piccoli crimini, sesso – non significano nulla per lui. La droga è una cosa patetica. I flirt, umilianti. I furti e altra robaccia simile, ridicoli.
Nella
classe di Toby è arrivata da poco Shelby Register, trasferitasi in Florida con
il padre e la sorellina dopo la morte della mamma. Shelby è carina, sveglia,
sogna di fuggire in qualche paese lontano ed è attratta da Toby, pur sapendo
che quello della brava ragazza che si innamora di un teppista è il classico
luogo comune. Ma per Shelby i ragazzi normali sono una noia, quindi ben venga
il luogo comune. Toby,
tuttavia, non è affatto un vandalo qualsiasi, un banale teppistello angosciato
come tanti. Toby è un ragazzo che, nel profondo della sua anima, è piú
terribile di tutti i delinquenti minorili della contea messi insieme.
Un malinconico destinato a infliggere danni ben piú gravi di quelli che Shelby o il professor Hibma osano pensare, e che, al cospetto di Shelby e di Kaley Register, la sorellina di quattro anni dai capelli che scintillano come un’esca nell’acqua, sa che è giunta la sua ora... l’ora di fare finalmente quello per cui è venuto al mondo.
Un malinconico destinato a infliggere danni ben piú gravi di quelli che Shelby o il professor Hibma osano pensare, e che, al cospetto di Shelby e di Kaley Register, la sorellina di quattro anni dai capelli che scintillano come un’esca nell’acqua, sa che è giunta la sua ora... l’ora di fare finalmente quello per cui è venuto al mondo.
Magnificamente
scritto, inquietante, commovente e ilare insieme, Dark Florida ha rivelato
sulla scena letteraria americana e internazionale il talento di John Brandon,
uno scrittore capace di illuminare, con crudo e poetico realismo, il lato
oscuro della gioventú odierna.
«Un
giovane grande scrittore che farà molta strada».
San
Francisco Chronicle
«Con
Dark Florida John Brandon si aggiunge alla schiera di quegli scrittori che non
smettono di ricordarci che il mondo reale è molto piú inquietante della
letteratura. Il risultato è una grande storia con una voce eccezionale, ricca
di personaggi che risultano veri proprio perché estremi».
New
York Times
«John
Brandon è uno scrittore dalla prosa infallibile – a metà strada tra Denis
Johnson ed Elmore Leonard».
Davy
Rothbart
«Dark
Florida è un romanzo incantevole, con un tocco di dolente ilarità… Fa sorridere
anche quando infligge un colpo al cuore, ed è uno dei migliori libri mai
scritti sull’adolescenza».
Dan
Chaon
John
Brandon è nato e cresciuto sulla costa del Golfo della Florida. Ha lavorato in
una segheria, in un magazzino di accessori automobilistici e per un
distributore di Coca Cola, prima di dedicarsi alla scrittura. Dopo il successo
del suo romanzo d’esordio, Arkansas, è stato nominato John Grisham e Renee
Fellow in scrittura creativa all’Università del Mississippi.
*Le mie recensioni*
Il
vero talento di Brandon e di questo suo primo romanzo, infatti, sta proprio
nell’introspezione psicologica, in un dedalo di personaggi principali e
secondari creati ad arte per scuotere e far riflettere il lettore, esasperati
soprattutto in quei caratteri che ne rivelano l’immensa fragilità, l’apatia e
una noia strisciante, che si fa strada lentamente ma inesorabilmente,
contaminando i sogni e ogni genere di futura speranza. Del resto, nella contea
di Citrus, situata nell’entroterra aspro e selvaggio dello stato della Florida,
dove la natura la fa da padrone, i sogni e le speranze fanno presto a morire,
soffocate sul nascere come germogli in pieno inverno. Lo sa bene Toby McNurse,
quattordicenne inquieto e apatico, caratterizzato da una ribellione sorda,
tanto più pericolosa quanto più silenziosa giorno dopo giorno, e lo sa bene uno
dei suoi professori, Himba, che a soli trent’anni ha raggiunto la piena
consapevolezza del suo essere un fallito, un impotente incapace di dare un
senso alla propria esistenza, incapace perfino di far del male, perché tutto ciò
che è eclatante, notevole, o anche solo spregevole, non è nelle sue corde... (continua a leggere su SoloLibri)
***
"Dark
Florida" è uno di quei romanzi che hanno pressappoco l’effetto di un pugno nello
stomaco. Tanto per cominciare, chi intende leggerlo farebbe bene a non
lasciarsi condizionare dal titolo, mettendo da parte le suggestioni
cinematografiche e televisive, nonché le immagini che rappresentano una Florida
solare, terra di spiagge infinite, di parchi divertimento mondiali, di vacanze
alla moda e surfisti. Per quanto l’immaginario hollywoodiano ci rimandi quasi
sempre un mondo da cartolina, ambientazione perfetta di quel “sogno americano”
che alimenta le speranze di moltissimi giovani americani e non, esiste anche un’altra
America, un’altra faccia degli Stati Uniti. Una
faccia che non splende, che resta sempre in ombra, ma che forse proprio per
questo è la più vera, la più intensa e malinconica. In questo romanzo di John
Brandon, l’America delle periferie viene rappresentata dalla Florida dell’entroterra
più selvaggio, quello dell’anonima e triste contea di Citrus, dove non ci sono
né spiagge né divertimenti, perché a farla da padrone è la natura indomita e
caotica, intervallata da piccoli agglomerati urbani dove la gente non ha nulla
da fare, ma soprattutto nulla da sognare. Le speranze vengono soffocate sul nascere dalla noia, il mondo patinato del cinema, delle mille opportunità e delle belle speranze è lontano come se si trovasse su un altro pianeta, offuscato da una vita fatta di stenti e umiliazioni, prevedibile routine e cattive intenzioni mai messe in atto. In un ambiente così desolato, privo di opportunità, che risucchia i giovani come implacabili sabbie mobili, è impossibile non coltivare rancori e frustrazione, com’è impossibile trovare un senso alle giornate che trascorrono tutte uguali, grigie e monotone.
John
Brandon è bravissimo nel rendere alla perfezione lo stato d’animo di profonda
inquietudine che accomuna i protagonisti, pur diversissimi tra loro: Toby
McNurse, quattordicenne confuso e pieno di problemi, dal triste passato, che
convive con uno zio sociopatico e anaffettivo, costantemente sul punto di
suicidarsi; Shelby Register, ragazzina seria, intelligente e appassionata, che
si è appena trasferita in Florida con il padre e la sorellina di quattro anni,
e poi il professor Himba, ex giovane di belle speranze che a soli trent’anni si
sente finito, fallito sia come professore che come uomo, incapace di dedicarsi
davvero al mestiere di professore ma al contempo troppo vigliacco rifarsi una
vita altrove, per fare qualcosa di importante che dia finalmente un senso, una
svolta alla sua apatica esistenza... (continua a leggere su La Bottega di Hamlin)
mi hai fatto venire proprio la voglia di leggerlo!!!grazie
RispondiEliminaMerita :-)
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